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Margelletti: “Trump consegna l’Europa a Mosca, ora più morti in Ucraina”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Margelletti: “Trump consegna l’Europa a Mosca, ora più morti in Ucraina”

Una decisione attesa, ma dagli effetti devastanti. L’ordine di Donald Trump di sospendere ogni aiuto militare all’Ucraina segna un punto di svolta nel conflitto. A sottolinearlo è Andrea Margelletti, presidente del Ce.S.I. (Centro Studi Internazionali), che in un’intervista a La Stampa avverte: “Ora moriranno più civili, più donne e bambini”.

Margelletti: “Trump consegna l’Europa a Mosca, ora più morti in Ucraina”

Le parole dell’esperto militare risuonano come un avviso inascoltato. Ma alla Casa Bianca la linea è chiara: Zelensky non si impegna abbastanza per la pace, quindi non merita più il sostegno americano. E così, con una firma, Trump manda un segnale inequivocabile: la sua America non si farà più carico delle guerre altrui.

L’Europa immobile di fronte all’avanzata russa
Mentre l’Ucraina trema, l’Europa resta a guardare. Da Bruxelles a Berlino, da Parigi a Roma, le reazioni sono sempre le stesse: condanne formali e preoccupazione diffusa, ma nessuna vera strategia. “Trump consegna l’Europa a Mosca”, denuncia Margelletti a La Stampa, evidenziando il rischio di un continente sempre più fragile di fronte alle mire del Cremlino.

Se gli aiuti americani vengono meno, il peso della guerra ricadrà tutto sulle spalle degli alleati europei, divisi su molte questioni e incapaci di una risposta comune. Intanto, Mosca gioca d’anticipo, contando sull’isolamento crescente di Kiev e sulla stanchezza dell’Occidente.

Il calcolo di Trump e il destino dell’Ucraina
Questa decisione, però, non riguarda solo il conflitto in corso. A pochi mesi dalla sua rielezione, Trump sta ridefinendo il ruolo degli Stati Uniti nel mondo. Meno interventismo, meno alleanze a senso unico, una linea che piace ai suoi elettori e che potrebbe riscrivere gli equilibri globali.

Ma l’Europa resterà ancora alla finestra? O finalmente prenderà in mano il proprio destino? Per ora, lo scenario è già tracciato: Mosca avanza, l’America si sfila, Bruxelles tentenna. E mentre si moltiplicano le dichiarazioni di condanna, a Kiev il suono delle sirene continua a scandire il tempo.

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