Manovra 2025, Confcommercio avverte: "Necessarie riforme per sostenere la crescita economica"
- di: Cristina Volpe Rinonapoli
Con l’avvio dell’iter parlamentare della legge di bilancio 2025, l’Italia si prepara a bilanciare rigore fiscale e rilancio economico. La manovra, composta da 144 articoli, punta a consolidare il taglio del cuneo fiscale, riformare l’Irpef e finanziare settori strategici come sanità e turismo.
Manovra 2025, Confcommercio avverte: "Necessarie riforme per sostenere la crescita economica"
Tuttavia, Confcommercio segnala preoccupazioni su alcuni aspetti critici, sottolineando l’urgenza di riforme strutturali per garantire una crescita sostenibile.
Fisco: riforme promettenti, ma da rafforzare
Il cuore della manovra è la semplificazione dell’Irpef, con tre aliquote (23%, 35% e 43%) e l’estensione del taglio del cuneo fiscale ai redditi fino a 40.000 euro. Confcommercio accoglie positivamente le misure, ma insiste sull’importanza di ridurre la seconda aliquota al 33% e di ampliare lo scaglione di reddito fino a 60.000 euro. Luigi Taranto, Segretario Generale dell’associazione, ha dichiarato che tali interventi sono essenziali per “rilanciare il circuito redditi-fiducia-consumi”, particolarmente fragile in un contesto economico segnato da una crescita del PIL prevista appena allo 0,8% per il 2024.
Imprese e investimenti: incentivi da definire
Le imprese restano al centro dell’azione fiscale, con misure come l’Ires premiale e il credito d’imposta per la Zona Economica Speciale (Zes) Unica Sud. Tuttavia, Confcommercio chiede maggiore incisività, con strumenti mirati per le PMI e un’implementazione rapida degli incentivi. “Il reinvestimento degli utili e il supporto all’innovazione devono diventare priorità operative,” ha aggiunto Taranto.
Sanità e welfare: luci e ombre
L’aumento di 1,3 miliardi per la sanità nel 2025 è accolto positivamente, ma il settore lamenta criticità persistenti. Fifo Sanità, rappresentata dalla presidente Sveva Belviso, chiede l’eliminazione del payback sui dispositivi medici, definendolo “insostenibile” per le aziende. Il settore farmaceutico, pur apprezzando i nuovi contributi, evidenzia la necessità di interventi strutturali per garantire la sostenibilità della filiera.
Trasporti e automotive: settori sotto pressione
Le risorse destinate a misure come il “marebonus” e il “ferrobonus” sono considerate insufficienti per promuovere l’intermodalità, secondo Conftrasporto. Ancora più preoccupante è la situazione dell’automotive, con tagli al Fondo Automotive che, secondo Federauto, rischiano di penalizzare un settore già colpito dalla transizione energetica.
Cultura: un’assenza che pesa
Ali, l’Associazione Librai Italiani, critica la mancanza di politiche dedicate alla promozione della lettura e dei consumi culturali. “La cultura non può essere trattata come un bene di lusso,” ha affermato Paolo Ambrosini, sottolineando il calo generale nei consumi culturali nonostante un aumento della spesa media.
Prospettive e sfide
La manovra è stata giudicata positiva dalla Commissione Europea, in linea con gli obiettivi del Patto di Stabilità. Tuttavia, Confcommercio invita a riflettere su criticità come la riduzione di 800 milioni alle dotazioni del Ministero delle Infrastrutture nel triennio 2025-2027 e i tagli al settore automotive. Mariano Bella, Direttore dell’Ufficio Studi, ha sottolineato che “il successo di questa manovra dipenderà dalla capacità di integrare sostenibilità economica, sociale e ambientale.”
Con un contesto macroeconomico fragile e consumi interni stagnanti, il governo si trova di fronte a una sfida complessa: tradurre le promesse in misure concrete per sostenere crescita e competitività, mantenendo il controllo sui conti pubblici.