La manovra economica 2024, fortemente voluta dal governo Meloni, si presenta come un pacchetto di interventi mirati a rilanciare l’economia e sostenere il tessuto sociale. Tra annunci ambiziosi e critiche delle opposizioni, il disegno di legge propone misure su pensioni, famiglie, imprese e sanità, senza però dissipare i dubbi sull’effettiva portata dei benefici.
Manovra 2024: promesse ambiziose tra pensioni, imprese e famiglie
Tra le iniziative più rilevanti figura la possibilità per i lavoratori nel sistema contributivo di accedere alla pensione a 64 anni, combinando previdenza obbligatoria e complementare per raggiungere un assegno pari a tre volte il minimo. Una misura che promette maggiore flessibilità, ma che rischia di favorire solo una ristretta fascia di lavoratori, lasciando escluse le categorie più vulnerabili. Sul fronte della previdenza complementare, inoltre, manca l’apertura di un semestre di silenzio-assenso per il trasferimento del TFR ai fondi pensione, una scelta che molti considerano un’occasione persa per rafforzare il sistema.
Per le famiglie, il governo ha annunciato il "Fondo dote famiglia", con una dotazione di 30 milioni di euro per finanziare attività extrascolastiche destinate a giovani dai 6 ai 14 anni con reddito ISEE fino a 15.000 euro. Una misura che, pur apprezzabile, potrebbe rivelarsi insufficiente per affrontare le profonde disuguaglianze educative. Parallelamente, un fondo di 10,5 milioni di euro punta a sostenere progetti educativi formali e non formali, con particolare attenzione alle aree più svantaggiate.
Sul fronte economico, l’esecutivo propone una riduzione dell’IRES di 4 punti percentuali per le imprese che reinvestono almeno il 30% degli utili del 2024, con la condizione di incrementare l’occupazione a tempo indeterminato dell’1%. Un’iniziativa volta a incentivare gli investimenti, ma che potrebbe penalizzare le piccole e medie imprese meno strutturate. A completare il quadro, 70 milioni di euro sono destinati a finanziare la partecipazione dei lavoratori agli utili aziendali, una misura accolta positivamente dai sindacati.
In sanità, la flat tax al 5% sugli straordinari degli infermieri rappresenta un segnale di attenzione per una categoria fondamentale, mentre fondi specifici saranno dedicati alla prevenzione, con campagne per la salute femminile e la lotta al tumore al polmone. Tuttavia, le associazioni di categoria denunciano la mancanza di interventi strutturali, come il potenziamento degli organici e la riduzione delle liste d’attesa.
Un tema che ha già suscitato dibattito è quello della scuola, con l’istituzione di un fondo da 500.000 euro per corsi di educazione sessuale e affettiva. La misura, lodata da alcune forze politiche, è stata criticata da altre che temono possa diventare un terreno di scontro ideologico. Crescono invece i contributi per le scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità, mentre 2 milioni di euro saranno destinati alle borse di studio per studenti-atleti.
Anche il settore abitativo riceve attenzione, con un bonus per la sostituzione di elettrodomestici obsoleti e 20 milioni di euro all’anno dal 2025 per contrastare la morosità incolpevole. Interventi utili, ma ancora distanti dalla necessità di affrontare una crisi abitativa sempre più evidente.
La manovra, nelle parole del governo, vuole rilanciare il Paese con interventi inclusivi e mirati. Ma le opposizioni contestano l’efficacia e la reale portata delle misure, evidenziando il rischio che restino interventi spot incapaci di produrre un cambiamento duraturo. La sfida ora sarà trasformare queste promesse in risposte concrete, in un contesto economico e sociale che richiede azioni rapide e incisive.