La classifica presentata da Forbes. Da Luca De Meo a Andrea Orcel: ecco chi sta puntando su brand, finanza e trasformazioni radicali.
(Foto: Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali).
Un’analisi aggiornata sui protagonisti italiani in posizioni chiave che non si limitano a gestire: plasmano, rischiano, innovano. In un contesto di mercati sui massimi e di incertezze macro e geopolitiche, il peso dei CEO diventa determinante nel dialogo con investitori e clienti. Ecco chi sta indirizzando le scelte del mercato e perché. La selezione è stata presentata da Forbes.
Luca De Meo: il rilancio del lusso
Luca De Meo è stato chiamato da François-Henri Pinault a guidare Kering in una fase critica. La priorità è rilanciare Gucci, marchio simbolo ma in calo, e riportare equilibrio all’intero portafoglio. La sua strategia combina decisioni rapide e un piano di medio periodo che sarà definito nel 2026. Con un’esperienza maturata tra Fiat, Seat, Cupra e Renault, De Meo punta a un mix di creatività e disciplina finanziaria per ridare centralità al gruppo.
Andrea Orcel: la finanza europea tra acquisizioni e capitali
Alla guida di UniCredit, Andrea Orcel ha firmato nel 2025 risultati record. Il titolo è passato da valori di pochi euro a soglie mai viste. La banca dispone di capitale eccedente da impiegare con rigore in crescita organica e acquisizioni mirate. Restano sul tavolo Banco BPM, la partecipazione in Commerzbank e le operazioni in Grecia con Alpha Bank. Orcel ha chiarito: “Nessuna acquisizione senza creazione di valore”. Il mercato, per ora, gli dà ragione.
Gian Maria Mossa: la crescita di banca generali
Amministratore delegato di Banca Generali, Gian Maria Mossa ha trasformato la banca-rete del gruppo Generali in una delle realtà più apprezzate del private banking italiano. Ha quasi triplicato le masse in gestione, con un total return superiore al 200% per gli azionisti. Primo per reputazione digitale tra i CEO delle reti, Mossa ha guadagnato credibilità durante la stagione del risiko bancario. Ora guarda a nuove sinergie con Generali nell’insurebanking e alla crescita verso le imprese con Intermonte.
Roberto Cingolani: la svolta di Leonardo
Roberto Cingolani, già ministro della Transizione ecologica, ha dato a Leonardo un nuovo passo strategico. Sotto la sua guida, il gruppo ha puntato su innovazione, sostenibilità e digitalizzazione, consolidando la posizione nei mercati internazionali. Gli investimenti europei nella difesa hanno rafforzato la reputazione della società, con il titolo che ha registrato una crescita significativa. Cingolani è oggi considerato uno dei leader più influenti nel comparto industriale e tecnologico.
Alessandro Zucchetti e il modello software
Alessandro Zucchetti ha portato l’azienda di famiglia a superare i 2 miliardi di fatturato nel 2024, con oltre 200 operazioni di M&A negli ultimi dieci anni. La società lodigiana è diventata un punto di riferimento per il software gestionale, capace di integrare tecnologie avanzate e soluzioni digitali per imprese di ogni dimensione. Consolidamento e crescita costante testimoniano la forza del modello Zucchetti.
Alberto Dalmasso e Luca Ferrari: la sfida fintech
Il panorama tech italiano vanta unicorni di rilievo come Satispay, fondata e guidata da Alberto Dalmasso, e Bending Spoons, sotto la guida di Luca Ferrari. Entrambe le realtà hanno superato la soglia di un miliardo di valutazione e si preparano a possibili sbarchi in Borsa. Anche se meno esposti mediaticamente rispetto ai big quotati, Dalmasso e Ferrari incarnano il nuovo volto dell’innovazione italiana, capace di attrarre investitori e competere a livello globale.
Prospettive e criticità
I percorsi sono diversi ma hanno un filo conduttore: la capacità di unire visione e concretezza. De Meo dovrà bilanciare creatività e disciplina per riportare Gucci al centro della scena. Orcel sarà giudicato sulla capacità di trasformare le acquisizioni in crescita sostenibile. Mossa continuerà a rafforzare la fiducia degli investitori. Cingolani dovrà mantenere Leonardo competitiva su scala internazionale. Zucchetti, Dalmasso e Ferrari rappresentano la frontiera digitale di un’Italia che cresce tra software e fintech. Tutti condividono la stessa sfida: rendere misurabili le promesse con risultati concreti.