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Maltempo sull’Italia, allerta arancione al Nord: piogge torrenziali e scuole chiuse in Toscana

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Maltempo sull’Italia, allerta arancione al Nord: piogge torrenziali e scuole chiuse in Toscana

Un’ondata di maltempo ha colpito ieri gran parte del territorio nazionale, con particolare intensità su Lombardia, Toscana ed Emilia-Romagna, dove è scattata l’allerta arancione per rischio idrogeologico. Piogge intense, temporali violenti, raffiche di vento e un clima da pieno autunno hanno mandato in tilt intere aree urbane, con corsi d’acqua esondati, alberi abbattuti e fiumi monitorati costantemente dalla Protezione civile.

Maltempo sull’Italia, allerta arancione al Nord: piogge torrenziali e scuole chiuse in Toscana

Le autorità hanno disposto la chiusura delle scuole in alcune province, tra cui Massa Carrara, dove i sindaci hanno firmato ordinanze straordinarie per evitare rischi ai bambini e al personale scolastico. Nonostante l’annuncio tempestivo, le prime ore della giornata sono state segnate da disagi diffusi e mobilità ridotta.

È la costa apuana il fronte più colpito dalla perturbazione. A Carrara e Massa, i fiumi Carrione e Frigido sono saliti oltre il livello di guardia, spingendo le autorità a evacuare alcune zone a rischio allagamento. In particolare, le aree di Marina di Carrara sono state battute da precipitazioni violentissime, che hanno trasformato le strade in torrenti. Squadre della Protezione civile e dei Vigili del fuoco sono state dispiegate per tutta la notte, intervenendo in decine di abitazioni colpite da infiltrazioni o cortocircuiti elettrici. Le scuole, dalle materne alle superiori, oggi resteranno chiuse, mentre i tecnici valutano i danni alle strutture pubbliche e al reticolo idrico secondario.

A Milano e Bologna pioggia senza tregua: problemi anche nei sottopassi
Il fronte temporalesco ha poi investito la Lombardia e l’Emilia-Romagna. A Milano, i tombini non hanno retto la pioggia battente e molti sottopassi si sono allagati, rallentando la circolazione e paralizzando alcune linee del trasporto pubblico. Nel quartiere di Lambrate, i residenti hanno segnalato acqua nei garage e nei seminterrati. Anche a Bologna la situazione è stata difficile: il Reno è costantemente sorvegliato, mentre i tecnici comunali hanno dovuto chiudere alcuni parchi cittadini per la caduta di rami e alberi instabili. L’Emilia, già provata dall’alluvione dello scorso anno, vive ogni perturbazione con il fiato sospeso. E ieri il ricordo di quei giorni è tornato in superficie.

Un Paese fragile sotto l’urto del cambiamento climatico
Gli eventi meteorologici estremi si susseguono ormai con una frequenza che supera la soglia dell’eccezionalità. Gli esperti parlano di “tropicalizzazione” del clima italiano: precipitazioni sempre più concentrate, improvvise e violente, in alternanza con lunghi periodi di siccità. Il suolo, cementificato e impermeabilizzato, non è più in grado di assorbire l’acqua. I corsi d’acqua secondari, incanalati o trascurati, rappresentano un pericolo costante. Secondo i dati Ispra, oltre il 90% dei comuni italiani è esposto al rischio idrogeologico. Eppure, le opere di manutenzione e prevenzione continuano a essere saltuarie, frammentarie, affidate spesso all’emergenza più che alla programmazione.

Scuole chiuse e famiglie in allerta: la quotidianità interrotta

La chiusura delle scuole è sempre una misura estrema, ma ieri è apparsa inevitabile. A Massa e Carrara, i sindaci hanno voluto evitare qualunque rischio, chiedendo alle famiglie di restare a casa e limitare gli spostamenti. I social sono diventati il centro della comunicazione istituzionale: aggiornamenti in tempo reale, video degli allagamenti, richieste d’aiuto. Anche oggi si prevedono piogge persistenti, sebbene con intensità in graduale attenuazione. Il messaggio delle autorità è chiaro: la prudenza resta fondamentale. Per molte famiglie, però, la giornata di ieri ha significato anche la perdita di mobilità, di lavoro, di sicurezza abitativa. Il maltempo non è solo un fenomeno naturale, ma un moltiplicatore di disuguaglianze.

Verso una nuova normalità meteorologica?
Il maltempo di ieri non è stato un episodio isolato, ma l’ennesima conferma che l’Italia deve ricalibrare la propria convivenza con la natura. Non si tratta più di affrontare l’eccezione, ma di adattarsi a una nuova regolarità fatta di allerte, evacuazioni, danni sistemici. Gli esperti parlano di resilienza, ma sul campo si continua a rincorrere l’emergenza. Intanto, mentre le piogge continuano a cadere, il Paese resta in bilico tra vecchie fragilità e la necessità di costruire un nuovo modello di protezione civile, più capillare, più proattivo, più radicato nel territorio. Perché ogni goccia che cade trova un terreno meno pronto, e ogni giorno di maltempo costa vite, case, futuro.

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