“Stavamo scherzando”: Macron minimizza lo schiaffo di Brigitte e alimenta il dibattito
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Un gesto fugace, ma catturato in diretta: durante una cerimonia ufficiale, le telecamere hanno ripreso la première dame Brigitte Macron mentre colpiva leggermente il marito Emmanuel Macron con un movimento rapido della mano, all’altezza del viso. Un gesto che ha immediatamente fatto il giro dei social, scatenando un’ondata di reazioni, tra chi parlava ironicamente di “schiaffo di Stato” e chi interpretava la scena come un segnale di tensione nella coppia presidenziale. Pochi secondi dopo, il presidente ha sorriso e sdrammatizzato l’accaduto. Ma il video ha continuato a rimbalzare tra piattaforme e telegiornali, alimentando letture diverse e, in alcuni casi, eccessi di morbosità.
“Stavamo scherzando”: Macron minimizza lo schiaffo di Brigitte e alimenta il dibattito
Nel tentativo di spegnere le polemiche, Macron ha chiarito ai giornalisti presenti che “si trattava solo di uno scherzo” e che tra lui e sua moglie “c’è complicità e ironia, nulla di più”. Una dichiarazione che però non è bastata a contenere l’esplosione virale della vicenda. Le immagini, rilanciate da quotidiani e account satirici, hanno invaso la rete, innescando una discussione che ha presto travalicato i confini della cronaca rosa, toccando il terreno più spinoso della comunicazione politica e della rappresentazione pubblica del potere.
Una coppia sotto i riflettori
Brigitte ed Emmanuel Macron hanno sempre rappresentato una coppia fuori dagli schemi, per età, storia personale e stile. Il loro rapporto è spesso stato oggetto di osservazione mediatica, tra elogi per la loro affinità e insinuazioni più o meno maliziose. Lo schiaffetto – se così si può definire – ha riacceso i riflettori su una dinamica di coppia che, nel contesto presidenziale, diventa simbolo e specchio dell’immagine istituzionale. Molti analisti hanno sottolineato come un gesto simile, pur essendo marginale, acquisti una risonanza politica nel momento in cui coinvolge il capo dello Stato.
Reazioni divise tra ironia e fastidio
Le reazioni sono state le più disparate: da chi ha accolto la scena con leggerezza, come espressione di spontaneità e intimità, a chi ha sollevato interrogativi sul decoro istituzionale e sul ruolo della première dame in eventi ufficiali. Alcune testate vicine all’opposizione hanno colto l’occasione per criticare l’eccessiva informalità della coppia presidenziale, mentre i sostenitori del presidente hanno difeso la scelta di Macron di non drammatizzare, bollando le polemiche come “assurde” e “fuori contesto”. Intanto, i meme si moltiplicano e il confine tra informazione e intrattenimento si fa sempre più labile.
Un caso minore, ma rivelatore
Al di là dell’apparente leggerezza del fatto, la vicenda mette in luce il grado di esposizione pubblica e simbolica che investe i leader politici nel tempo dei social. Ogni gesto, ogni espressione, ogni interazione può diventare oggetto di analisi, derisione o speculazione. Macron, che ha sempre fatto della padronanza comunicativa un tratto distintivo del suo mandato, si trova ora a fronteggiare anche la dimensione privata come fatto politico, e questo in un momento in cui la sua popolarità è già sotto pressione per motivi ben più sostanziali, dalla riforma delle pensioni alle tensioni internazionali.
Politica e spettacolo: un confine sempre più sfumato
La vicenda dello “schiaffetto” diventa quindi una lente attraverso cui osservare il cambiamento della sfera pubblica contemporanea. In un’epoca in cui tutto è spettacolo, anche le relazioni personali dei leader entrano nel discorso pubblico con la stessa forza delle scelte legislative. La risposta di Macron – una battuta, un sorriso, un “stavamo scherzando” – è parsa a molti un tentativo di mantenere il controllo del racconto. Ma la viralità ha le sue leggi e non sempre il potere riesce a domarla. Anche quando si tratta solo di una mano alzata, in apparenza per gioco.