LinkedIn, i Group CEO dominano la Top 30 dei più seguiti: Winkelmann (Lamborghini) al top

- di: Barbara Bizzarri
 
La società di consulenza di reputazione digitale Pubblico Delirio, ha pubblicato un nuovo report Social CEO Lab sulla comunicazione dei CEO italiani su LinkedIn aggiornata al 31 Gennaio 2023. L’82% del panel di 260 aziende analizzate ha un CEO presente con un proprio profilo personale su LinkedIn, in maniera più o meno attiva.

LinkedIn, i Group CEO dominano la Top 30 dei più seguiti: Winkelmann (Lamborghini) al top

Questa edizione, per la prima volta, analizza un nuovo indicatore: il ruolo ricoperto dai CEO presenti in classifica per identificare come questo condiziona l’approccio alla comunicazione. Prendendo in considerazione la Top 30 dei più seguiti, 21 dei manager sono Group CEO di grandi aziende focalizzate sul mercato italiano, multinazionali con Headquarter in Italia ma anche Top Manager italiani alla guida di una multinazionale straniere. Nel bene e nel male, hanno più riflettori puntati e un’audience più ampia a cui comunicano spesso in inglese, oppure in più lingue.

Dei restanti 6 sono Country Manager Italia di aziende straniere internazionali mentre 3 ricoprono il doppio ruolo di Founder e/o Owner & CEO

Il punto di forza è la thought leadership che conferisce ai Founder un notevole valore motivazionale e una grande potenza ispiratrice: infatti, poter ascoltare la storia di una azienda dalla start up al successo sul mercato attraverso il racconto e la visione del suo fondatore, per la community professionale più grande al mondo, è molto importante.

Analizzando i settori di appartenenza, anche quest’anno il Finance si conferma il più presente. Nella classifica, tuttavia, il settore Automotive guida con otto CEO: le case automobilistiche e motociclistiche si stanno progressivamente affermando come le più forti nell’Executive Communication su LinkedIn. Le chiavi del successo? Forza affettiva e aspirazionale dei love brand e condivisione di valori come il progresso tecnologico e sostenibile ma anche la passione sportiva, che conquista anche una piattaforma professionale come LinkedIn. Da rilevare, per esempio, le quasi 11.000 interazioni al post in cui Stephan Winkelmann ha presentato, con foto di altissima qualità, la nuova Urus S, che arricchisce l’offerta Urus creando una vera e propria gamma Super SUV e continuando la storia di un modello che aveva già creato il segmento dei SUV con i geni da auto sportiva: lo storytelling evocativo e senza eccessivi tecnicismi evidenziano un leader carismatico che si potrebbe posizionare come un thought leader, con l’ulteriore forza aspirazionale della celebrity.

I top 5

I 30 leader aziendali più seguiti su LinkedIn hanno in media 41.900 follower: dato in aumento di 12.600 rispetto a Luglio 2022, e trainato dall’accelerazione della crescita dei Top 5, che crescono mediamente di 35mila follower.

Al primo posto svetta il già citato Stephan Winkelmann di Automobili Lamborghini (174.200, +52.600), a seguire, Luca De Meo di Renault Group (122.300, +28.400) e Nerio Alessandri di Technogym (95.400, +25.600). Al quarto posto troviamo Cristina Scocchia di illycaffè (70.500, +28.800) che nel semestre ha conquistato 3 posizioni seguita da Claudio Domenicali di Ducati (70.100, +40.000) al quinto posto.

Giampaolo Grossi di Starbucks Italia con i suoi 60.500 follower (+12.000) perde dunque due posizioni e si deve guardare dal maggiore aumento di Andrea Pontremoli di Dallara (51.500, +18.100). Indietreggiano di alcune posizioni Francesco Starace di Enel Group (47.600, +3.2008°-2) e Corrado Passera di Illimity Bank (47.300, 9°, + 1.600 -4). Chiude Bartolomeo Rongone di Bottega Veneta (45.700, +15.000). Per la prima volta fuori dai dieci Claudio Descalzi di ENI (45.400, +4.200).

Tra le new entry, direttamente in 14° posizione Giorgio Santambrogio (32.700 follower) di Gruppo Vègè, rientra al 20° posto Fabrizio Palermo (21.400), ex Cassa Depositi e Prestiti, dopo la nomina ad Amministratore Delegato di Acea. New entry al 28° anche Andrea Guerra (16.200), che ha recentemente assunto la guida di Prada Group. Clamorosa l’impennata di Pietro Innocenti di Porsche Italia che sale di 32 posizioni e conquista la 19° piazza (21.500, +16.100). Scendono rispettivamente di dieci e undici posizioni Alessandro d’Este di Ferrero Italia (27°) e Marco Sesana di Generali (29°), entrambi praticamente inattivi negli ultimi quattro mesi.

Nomi nuovi anche quelli di due protagonisti del mondo tech, Adriano Accardo alla guida di TikTok Italia (13.600, 32°) e Marcello Albergoni (8.200, 44°) di LinkedIn Italia. E poi ancora Automotive, con Davide Grasso di Maserati (10.800, 39°) e  Radek Jelinek  (7.800, 47°) di Mercedes Benz Italia. Da citare anche Luigi Ferraris di Ferrovie dello Stato (14.100, +9.400, 31°). 

Tra le donne CEO in classifica oltre a Scocchia, troviamo Elena Goitini di Gruppo BNP Paribas Italia (25.200, +14.400) che, grazie ad un incremento di più del doppio di followers, cresce di 9 posizioni e sale al 16° posto, appena sopra a Silvia Candiani di Microsoft Italia (24.100; +3,600). Si distingue per crescente impegno e conseguente aumento di follower anche Melissa Peretti di Google Italia (10.900, + 8.700, 38° posto) che ha scalato ben 62 posizioni.

Rallenta, anche se di poco, la frequenza di pubblicazione media dei leader aziendali nel periodo di osservazione ottobre 2022-gennaio 2023: 5,2 post pubblicati in media al mese contro i 5,8 del quadrimestre marzo-giugno 2022. Francesco Pugliese si conferma il più attivo con una media di 31 pubblicazioni al mese tra post e condivisioni. Dopo di lui Francesco Starace, che ha aumentato esponenzialmente il numero di contenuti pubblicati da 2,3 a 22,5 medi al mese (spesso ricondivisioni senza testo di accompagnamento). Stephan Winkelmann con i suoi 11,5 post al mese si attesta terzo, seguito da Giorgio Santambrogio con 10, 5 e Silvia Candiani con 7,8. 

La top 5 tuttavia cambia se si considera l’engagement rateClaudio Domenicali con un tasso di 5,2% è il CEO più coinvolgente, seguito da Bartolomeo Rongone con 4,9% e Remo Ruffini 4,7%. Seguono Andrea Orcel di UniCredit e Cristina Scocchia, entrambi con 4,3%: i cinque manager a più alto tasso di coinvolgimento dei follower hanno una frequenza di pubblicazione più bassa della media dei Top 30, a dimostrazione di come la rilevanza della tematica, l’empatia del tono di voce, la qualità multimediale dei post e, non ultimo, il carisma della persona incidano di più sull’engagement medio rispetto ad una indicazione algoritmica come il numero di post pubblicati.

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