Jet privati: eccessivo abolirli, ma il problema esiste

- di: Barbara Leone
 
Partiamo da un dato: nel 2021 in Europa ci sono stati 719.000 voli solo di jet privati. Secondo i dati dell’European Business Aviation Association, negli ultimi mesi il loro utilizzo è aumentato di oltre il 30% rispetto ai livelli pre-Covid, con un incremento di fruitori che sfiora il 40%. Nulla di male, se non fosse che tutto ciò si traduce in tonnellate e tonnellate di CO2: ogni ora di volo di un jet privato immette infatti nell’atmosfera ben due tonnellate di anidride carbonica. Emesse quasi sempre solo per irrinunciabile voglia di comfort, o peggio ancora per eccesso di ostentazione e finanche per gioco. Perché volare su un aereo tutto per te fa figo. Del resto le foto pubblicate sui social delle celebrità a bordo dei jet privati si sprecano.

Si intensifica il dibattito relativo all'uso dei jet privati

Usati ad capocchiam magari solo per andare a fare un aperitivo in Sardegna o in Grecia. Sia chiaro: ognuno coi suoi soldi ci fa quel che vuole. Peccato che poi molti di questi vipssss si ergano pure a paladini dell’ambiente. Alla faccia della coerenza. Come nel caso dei Ferragnez, che un po’ come fa Lorenzo Cherubini col suo Jova Beach Party sproloquiano di green agendo in total black: quello del cielo che inquinano. Che ci sia, dunque, un problema legato all’uso e abuso di jet privati è indiscutibile. Prova ne sia che in Francia da settimane si discute dell’impatto ambientale dei voli cheek to cheek (o core a core che dir si voglia) e della possibilità di limitarne, o perlomeno regolamentarne, l’uso.

A onor del vero, però, i cugini d’Oltrelpe possono contare su un sistema di infrastrutture un tantinello più all’avanguardia di quello italiano, che per esempio gli permette di arrivare da Parigi a Londra in due ore o a Strasburgo in un’ora e tre quarti. Lì i treni ad alta velocità sono la norma, mentre da noi sono la traviata. Nel senso verdiano del termine, il Maestro s’intende, che alla viziosa cortigiana Violetta Valery dedicò una delle sue più grandi opere immortali. Mentre i Verdi, quelli senz’arte né parte che da anni popolano il nostro Parlamento, considerano immorale e viziosa l’alta velocità. Forse perché non hanno mai provato l’ebbrezza di trascorrere un pomeriggio d’agosto bloccati sulla Salerno-Reggio Calabria. Altro che champagne a bordo, se a Sala Consilina un’anima buona t’allunga una bottiglietta di minerale frizzante hai vinto al supernealotto. Che poi, a dire il vero, ci stanno pure assai simpatici gli ometti Verdi. Sono così teneri e puffosi, come i loro corrispettivi ometti blu. E per dirla tutta hanno pure il loro perché. Esattamente come la pancetta nella carbonara che, Enrico stai sereno, non ha mai ammazzato nessuno.

Le emissioni di CO2, però, ammazzano eccome. In primis il nostro pianeta, e se ciò non bastasse ultimamente ci si è messo pure il portafogli. Quindi tutto sto torto i Verdi non ce l’hanno ad avercela coi jet privati. Ma come sempre s’allargano, chiedendone addirittura l’abolizione. Una richiesta tranchant, che sinceramente detta così non sta né in cielo né in terra, nel senso fisico della parola. Perché comunque sia anche dietro i voli privati ci sono posti di lavoro e danaro che giustamente deve continuare a girare. Ma a noi, un pochettino, a girare sono le balls. Perché se pare eccessivo chiederne l’abolizione, è egualmente eccessivo puntare il dito e accusarli di demagogia. Perché no: non è demagogia. Non nel momento in cui si chiede a noi cittadini qualunque di abbassare le temperature dei caloriferi, di spegnere le luci e stringere, tanto per fare una cosa nuova, la cinghia. Dispostissimi a farlo.

Ma perché voi no? E per voi intendo i ricconi, quelli che spendono 25mila euro di volo privato per andare a Mikonos col sederino comodamente seduto sulla poltrona di un jet. Che inquina, avoglia se inquina! E per dirlo non bisogna esser verdi, gialli, rossi o blu. Ma semplicemente dotati di celluline grigie, buon senso e onestà intellettuale. Chi spara a zero contro la questione jet privati forse troppo onesto intellettualmente non è. E soprattutto la butta in caciara prendendo per i fondelli i soliti ambientalisti che gridano al lupo al lupo. Poi però quando il lupo arriva, che sia dalla Russia o dal Kazakistan poco importa, non lamentatevi. E prendete il volo, privato ovviamente. Possibilmente biglietto di sola andata, grazie.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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