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Italia tra ripresa e sfide globali: i dati Istat delineano un quadro complesso

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Italia tra ripresa e sfide globali: i dati Istat delineano un quadro complesso
L’ultimo rapporto Istat fornisce un’analisi dettagliata dello stato dell’economia italiana, inserita in un contesto globale incerto ma con segnali di ripresa. Il 2025 si apre con prospettive moderate, tra la sfida di mantenere il trend positivo in settori chiave e la necessità di affrontare criticità strutturali.

Italia tra ripresa e sfide globali: i dati Istat delineano un quadro complesso

Il quadro internazionale rimane caratterizzato da incertezze legate alla guerra in Ucraina e alle politiche commerciali statunitensi. Le previsioni per il 2025 indicano una convergenza dei tassi di crescita tra Stati Uniti e area euro. In particolare, il PIL dell’area euro è atteso in accelerazione (+1,3%) rispetto al 2024 (+0,8%), mentre negli USA si prevede una lieve decelerazione (+2,4% dal +2,8%). Diversamente, in Cina il PIL dovrebbe crescere del 4,7%, un ritmo inferiore al 4,9% dell’anno precedente.

Sul fronte monetario, le politiche della BCE e della Federal Reserve si muoveranno in direzioni opposte: l’area euro beneficerà delle pressioni disinflazionistiche, con ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE, mentre negli Stati Uniti si prevede un rialzo per frenare l’inflazione, con tassi di riferimento al 4,25-4,50%.

Produzione industriale e costruzioni: settori in recupero

L’indice della produzione industriale in Italia è cresciuto dello 0,3% a novembre 2024, segnando il secondo incremento consecutivo. Questo rialzo, seppur lieve, riflette un miglioramento nella produzione di beni energetici (+1,6%) e di consumo (+0,9%). La crescita ha coinvolto quasi tutti i settori, tranne i beni strumentali (-0,6%). Tuttavia, su base trimestrale mobile, l’indice rimane negativo (-0,4% nel periodo settembre-novembre).

Anche il settore delle costruzioni ha mostrato segnali di ripresa, con un incremento dell’1,6% a ottobre. Nel confronto con lo stesso periodo del 2023, la produzione nelle costruzioni è aumentata del 5,8%. Tuttavia, i permessi di costruzione per il terzo trimestre del 2024 hanno registrato una lieve crescita solo nel segmento residenziale (+2,2% in numero di abitazioni), mentre la superficie della nuova edilizia non residenziale è calata del 6,3%.

Export e saldo commerciale: surplus record nonostante il calo dei volumi

Le esportazioni italiane, nei primi dieci mesi del 2024, hanno subito una riduzione dello 0,5% in valore, a causa di un calo dei volumi esportati non compensato dall’aumento dei prezzi medi. Nonostante ciò, il saldo commerciale ha raggiunto un surplus di 45 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto ai 24,6 miliardi dello stesso periodo del 2023.

Le vendite all’estero sono cresciute soprattutto nel settore alimentare e farmaceutico, mentre settori come tessile, abbigliamento, metalli e macchinari hanno registrato cali significativi. Dal lato delle importazioni, si osserva una contrazione del 4,6%, con una riduzione degli acquisti da Germania, Svizzera e paesi OPEC.

Mercato del lavoro: occupazione stabile, ma pesa la disoccupazione giovanile

Il mercato del lavoro italiano ha registrato una lieve flessione a novembre 2024, con una diminuzione di 24mila occupati rispetto al mese precedente (-0,1%). Questo calo ha coinvolto principalmente uomini e giovani sotto i 35 anni, mentre il tasso di occupazione è rimasto stabile al 62,4%.

Su base trimestrale, tuttavia, l’occupazione è cresciuta dello 0,2% (+49mila unità), trainata dai contratti permanenti e dagli autonomi. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 5,7%, inferiore alla media dell’area euro (6,3%), mentre la disoccupazione giovanile è salita al 19,2%, evidenziando una persistente criticità.

Consumi e potere d’acquisto: fiducia delle famiglie in calo

Il potere d’acquisto delle famiglie italiane è aumentato dello 0,4% nel terzo trimestre del 2024, grazie a un incremento del reddito disponibile (+0,6%). Tuttavia, i consumi al dettaglio hanno mostrato segnali di rallentamento: a novembre si è registrato un calo del 0,6% in volume, il secondo consecutivo. La fiducia dei consumatori è peggiorata per il terzo mese consecutivo, riflettendo preoccupazioni per il bilancio familiare e la situazione economica generale.

Inflazione: stabilità e contenimento dei prezzi

L’inflazione in Italia si è mantenuta al di sotto della media dell’area euro, con un indice armonizzato dell’1,4% a dicembre. La dinamica inflazionistica è stata influenzata dalla riduzione dei prezzi dei beni energetici (-0,7%), che ha compensato l’aumento dei prezzi alimentari (+1,8%). L’inflazione media annua per il 2024 si è attestata all’1,0%, in netto calo rispetto al 5,7% del 2023.

Sviluppo sostenibile: l'Italia recupera terreno, ma il gap con i paesi core resta

L’analisi Istat sull’Agenda 2030 rivela progressi significativi dell’Italia nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Tra il 2003 e il 2021, l’Italia ha registrato un miglioramento del 9% nel proprio SDG Index, una performance superiore a quella di molti altri paesi UE. Tuttavia, il Paese rimane classificato come "periphery", con un ritardo rispetto ai paesi core come Germania e Finlandia.

La distanza tra l’Italia e la Finlandia, leader nell’SDG Index, è passata da oltre 10 punti nel 2003 a meno di 8 punti nel 2021, segnalando una convergenza che necessita di ulteriori accelerazioni per raggiungere i livelli dei paesi più avanzati.

Conclusioni e prospettive

Il rapporto Istat evidenzia un’Italia che si sta riprendendo ma che resta vulnerabile a shock esterni e squilibri interni. La stabilità inflazionistica e il surplus commerciale rappresentano punti di forza, mentre il mercato del lavoro e i consumi interni richiedono politiche mirate per rafforzare la domanda e migliorare le prospettive occupazionali.

Per garantire una crescita sostenibile e inclusiva, sarà cruciale investire in innovazione, infrastrutture e politiche che favoriscano la transizione ecologica. Il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 rappresenta non solo una sfida, ma un’opportunità per consolidare la posizione dell’Italia nel contesto europeo e globale.

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