Dopo anni segnati da un drammatico aumento della mortalità dovuto alla pandemia di COVID-19, i nuovi dati ISTAT segnalano una notizia confortante: in Italia, il numero dei decessi è tornato a diminuire. Nel 2023 si sono registrati circa 660.000 morti, 35.000 in meno rispetto all’anno precedente. Questo dato non solo rappresenta il miglioramento più rilevante dal 2019, ma smentisce anche con forza le tesi dei negazionisti e degli antivaccinisti che hanno continuato a insinuare, senza basi scientifiche, che i vaccini fossero causa di eccessi di mortalità.
Italia, la mortalità torna ai livelli pre-pandemia: smentiti complottisti e negazionisti del Covid
Secondo l’articolo pubblicato da Pagella Politica il numero di decessi in Italia nel 2023 è tornato molto vicino alla media pre-pandemica. L’ISTAT ha confermato che si è trattato del dato più basso dal 2019, quando furono registrati 647.000 decessi. Dopo il picco del 2020 e del 2021 (oltre 746.000 e 709.000 morti rispettivamente), il calo è continuo: 697.000 nel 2022, e ora 660.000 nel 2023.
Questo segnale positivo dimostra che, dopo la fase acuta della pandemia, la salute pubblica ha ripreso a stabilizzarsi. E conferma l’efficacia delle campagne vaccinali e delle misure di contenimento adottate dal governo tra il 2020 e il 2022.
I dati smentiscono le teorie complottiste
Una parte rumorosa del dibattito pubblico, alimentata da disinformazione online e da alcuni talk show, ha continuato a sostenere che i vaccini contro il COVID-19 sarebbero stati responsabili di un aumento di morti improvvise. Tuttavia, i dati epidemiologici nazionali e internazionali non supportano questa tesi.
Come sottolinea Pagella Politica, se i vaccini fossero davvero stati la causa di un incremento della mortalità, ci si sarebbe aspettati un aumento delle morti proprio a partire dal 2021, quando milioni di italiani si sono vaccinati. Invece, i dati mostrano una netta inversione di tendenza: dal 2022 la mortalità cala, e nel 2023 il calo è ancora più evidente.
L’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e l’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) hanno più volte ribadito che i benefici della vaccinazione superano di gran lunga i rischi, e che i rarissimi effetti collaterali non hanno avuto un impatto significativo sul tasso generale di mortalità.
Cosa dicono gli esperti
Il presidente dell’ISS, Rocco Bellantone, ha recentemente dichiarato che “i dati ci mostrano chiaramente come l’emergenza sia alle spalle, grazie ai vaccini, alla capacità del sistema sanitario e al comportamento responsabile della popolazione”.
Anche il virologo Fabrizio Pregliasco ha commentato i numeri: “La riduzione dei decessi dimostra che il virus è stato contenuto e gestito. L’effetto dei vaccini è visibile non solo sulla diminuzione dei ricoveri gravi, ma anche sulla riduzione della mortalità complessiva”.
Uno sguardo al futuro
Nonostante il calo delle morti, non bisogna abbassare la guardia. L’invecchiamento della popolazione e le malattie croniche continuano a rappresentare una sfida per la sanità pubblica. Tuttavia, la lezione della pandemia – l’importanza della prevenzione, della scienza e della corretta informazione – deve restare viva.
Contrastare la disinformazione resta un obiettivo prioritario. Come dimostrano i dati di Pagella Politica, l’evidenza empirica e statistica è la risposta più efficace a chi cerca di riscrivere la realtà per fini ideologici o politi.