Italia: cresce il mercato del diritto d’autore con un boom del 22,9%

- di: Barbara Leone
 
Il diritto d'autore in Italia vive un momento di grande espansione, con un giro d'affari che ha raggiunto 698 milioni di euro nel 2023, segnando una crescita del 22,9% rispetto all'anno precedente. L'Italia si posiziona così come il mercato in più rapida crescita tra i primi dieci Paesi al mondo in questo settore, una tendenza che emerge con chiarezza dall'ultimo Rapporto Cisac. Questo report, considerato una delle fonti più autorevoli a livello globale in materia di royalties, fornisce un quadro ottimistico e evidenzia una rinascita per il settore del copyright, dopo le difficoltà legate alla pandemia. A livello mondiale, il diritto d’autore ha registrato un valore complessivo di oltre 13 miliardi di euro nel 2023, in crescita del 7,6% rispetto al 2022. I numeri sono eloquenti: il settore ha superato ampiamente i livelli pre-pandemici, che nel 2019 si attestavano sui 10,08 miliardi di euro. La musica continua a dominare la scena, con una raccolta di 11,7 miliardi di euro (+7,6%), seguita dal settore audiovisivo (700 milioni), dai libri (220 milioni), dalle arti visive (220 milioni) e dalle rappresentazioni teatrali (210 milioni).

Italia: cresce il mercato del diritto d’autore con un boom del 22,9%

Questi dati indicano non solo una ripresa solida, ma anche la capacità del settore di adattarsi alle nuove esigenze del mercato globale. In questo contesto, l’Italia si conferma come la sesta potenza mondiale per la raccolta delle royalties, dietro a colossi come gli Stati Uniti (con un business da 2,8 miliardi di euro), la Francia (1,7 miliardi), il Regno Unito (1,1 miliardi), la Germania (1 miliardo) e il Giappone (895 milioni). Tuttavia, ciò che distingue l’Italia è la sua capacità di accelerare più velocemente degli altri Paesi, registrando una crescita significativa anno su anno e un incremento del 15,4% rispetto ai livelli pre-Covid.

Secondo Salvo Nastasi, presidente della Siae (Società Italiana degli Autori ed Editori), “Il nuovo rapporto di Cisac certifica che in Italia tutto il comparto dell’intrattenimento sta vivendo un periodo di grande floridezza, così come il Rapporto annuale Siae aveva già segnalato”. Un risultato che, spiega, “è il frutto non solo dell’aumento dei consumi culturali, ma anche di un miglioramento dei sistemi di controllo e di raccolta”.

Una delle chiavi del successo italiano è stata l'efficienza aumentata della struttura di raccolta e tutela del diritto d’autore, unita a una maggiore capacità di dialogo con gli stakeholder. Le procedure sono state semplificate, facilitando così il rapporto tra autori, editori e gli enti preposti alla raccolta delle royalties. Questo ha permesso di garantire una migliore tutela della creatività italiana e dei suoi autori, favorendo un ambiente più favorevole allo sviluppo del settore. Il mercato del diritto d’autore in Italia non è solo trainato dai numeri, ma anche da un impianto normativo in continua evoluzione. La protezione del diritto d'autore è regolata da una serie di leggi che assicurano ai creatori di opere originali – dagli autori di testi e musiche, agli artisti visivi e agli autori di audiovisivi – il diritto di essere remunerati per l’uso delle loro creazioni. Tuttavia, il settore si trova di fronte a sfide significative, soprattutto in un contesto digitale in cui le modalità di consumo dei contenuti stanno cambiando rapidamente. Inoltre, il nostro Paese ha fatto grandi passi avanti anche nella digitalizzazione dei processi di raccolta e gestione dei diritti d’autore. Grazie all’introduzione di nuove piattaforme online, la gestione delle royalties è diventata più trasparente e accessibile per gli autori. Il che, non solo ha permesso una maggiore efficienza, ma ha anche facilitato la tracciabilità delle opere e una più equa distribuzione delle entrate.

Guardando al futuro, l’Italia ha l’opportunità di consolidare la sua posizione di leader nel settore delle royalties, ma per farlo dovrà affrontare una serie di sfide. La protezione del diritto d’autore in un contesto digitale sempre più complesso richiede un quadro normativo flessibile e aggiornato, in grado di rispondere alle esigenze degli autori e degli editori senza ostacolare l'innovazione tecnologica. Sarà poi fondamentale continuare a investire nella digitalizzazione e nella semplificazione dei processi di raccolta, affinché autori di tutte le dimensioni possano beneficiare appieno dei loro diritti. Questo perché se da un lato le grandi aziende del settore dell’intrattenimento godono di strumenti consolidati per la tutela del copyright, dall'altro gli artisti emergenti e le piccole imprese creative potrebbero avere difficoltà a navigare nel complesso panorama normativo attuale.

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