Istat, crescita italiana contenuta: +0,5% nel 2024 e +0,8% nel 2025

- di: Barbara Leone
 
L'economia italiana si prepara a una crescita contenuta nei prossimi anni, con un incremento del Pil stimato dello 0,5% nel 2024 e dello 0,8% nel 2025, secondo le Prospettive per l'economia italiana 2024-2025 pubblicate dall’Istat. Nel 2024, il principale motore della crescita sarà il contributo positivo della domanda estera netta, stimato in +0,7 punti percentuali, mentre la domanda interna fornirà un apporto negativo di -0,2 punti percentuali.

Istat, crescita italiana contenuta: +0,5% nel 2024 e +0,8% nel 2025

La situazione si invertirà nel 2025, quando la crescita del Pil sarà sostenuta quasi interamente dalla domanda interna, con un contributo positivo di +0,8 punti percentuali. I consumi delle famiglie beneficeranno del miglioramento del mercato del lavoro e dell’aumento delle retribuzioni reali. Questo trend favorirà un'accelerazione del tasso di crescita dei consumi, previsto al +0,6% nel 2024 e al +1,1% nel 2025. Gli investimenti fissi lordi, dopo la vivace crescita del +8,7% nel 2023, subiranno un forte rallentamento, con una crescita prevista del +0,4% nel 2024. La fine degli incentivi fiscali legati all’edilizia inciderà significativamente, limitando la ripresa degli investimenti nonostante l’effetto positivo del PNRR e la riduzione dei tassi d’interesse. Nel 2025, il tasso di crescita degli investimenti è atteso essere pari a zero, segnalando una fase di stallo.

Il mercato del lavoro si conferma un punto di forza, con un incremento delle unità di lavoro (ULA) previsto al +1,2% nel 2024, superiore alla crescita del Pil. Nel 2025, le dinamiche dell’occupazione e del Pil si allineeranno, entrambe con una crescita del +0,8%. Il tasso di disoccupazione scenderà dal 7,5% del 2023 al 6,5% nel 2024, con un'ulteriore riduzione al 6,2% nel 2025. Un deciso rientro dell’inflazione è previsto nel 2024 grazie alla contrazione dei prezzi dei beni energetici, con il deflatore della spesa delle famiglie stimato in aumento dell’1,1%, rispetto al +5,1% del 2023. Per il 2025, invece, la tenuta dei consumi e dei redditi potrebbe portare a una ripresa dell’inflazione, con il deflatore previsto al +2,0%.
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