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Israele colpisce lo Yemen, 35 morti e oltre 130 feriti a Sanaa

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Israele colpisce lo Yemen, 35 morti e oltre 130 feriti a Sanaa

Un’ondata di raid israeliani ha devastato la capitale yemenita Sanaa, roccaforte dei ribelli Houthi, causando almeno 35 morti e 130 feriti. Le esplosioni hanno colpito siti considerati strategici, tra cui depositi di armi e centri di comando. Testimoni raccontano di quartieri interi scossi dalle deflagrazioni e di ambulanze che faticavano a farsi largo tra le macerie.

Israele colpisce lo Yemen, 35 morti e oltre 130 feriti a Sanaa

Le autorità locali denunciano vittime civili tra le famiglie rimaste intrappolate nelle loro abitazioni. È uno degli attacchi più sanguinosi condotti da Israele nello Yemen, Paese già piegato da anni di conflitto e crisi umanitaria.

Netanyahu conferma la linea dura
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rivendicato l’operazione e ha dichiarato che “Israele continuerà a colpire chiunque ci attacchi, ovunque si trovi”. Parole che sottolineano l’intenzione di Tel Aviv di mantenere la pressione non solo su Gaza e Libano, ma anche sugli Houthi, accusati di lanciare droni e missili contro il territorio israeliano in coordinamento con l’Iran. Secondo fonti militari, l’operazione sarebbe stata una risposta a recenti attacchi missilistici intercettati nel Mar Rosso.

La reazione internazionale
La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione. L’ONU aveva convocato a Doha una riunione straordinaria sull’attacco israeliano, ma l’incontro è stato rinviato a data da destinarsi. Il Qatar, che ospita da tempo negoziati indiretti tra Israele e Hamas, ha accusato Netanyahu di “portare il Medio Oriente nel caos” e ha annunciato l’intenzione di preparare una risposta legale sul piano internazionale. Diversi governi europei hanno espresso allarme, chiedendo una de-escalation immediata per evitare che la crisi yemenita diventi un nuovo fronte aperto.

Lo Yemen sempre più fragile
Il Paese vive già una delle peggiori emergenze umanitarie del pianeta: milioni di persone necessitano di aiuti alimentari e sanitari, mentre le infrastrutture sono al collasso. L’offensiva israeliana aggrava la situazione, colpendo una capitale già segnata da blackout, carenze di acqua potabile e scarsità di medicinali. Gli Houthi promettono vendetta e annunciano nuove azioni contro Israele e i suoi alleati, aumentando il rischio di una spirale incontrollabile.

Impatti geopolitici e mercati
Gli attacchi nello Yemen si inseriscono in un quadro regionale teso, in cui l’asse Israele–Iran si confronta indirettamente attraverso milizie e gruppi armati. L’intensificarsi delle operazioni ha fatto schizzare in alto i prezzi del petrolio, spinti dal timore di instabilità nello stretto di Bab el-Mandeb, passaggio vitale per i commerci mondiali. Le Borse del Golfo hanno reagito con cautela, mentre gli investitori internazionali guardano con crescente inquietudine alla possibilità di un allargamento del conflitto. Il rischio è che le tensioni in Yemen si sommino a quelle già altissime su Gaza e Libano, trascinando l’intera regione in un vortice di guerra senza confini.

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