L'Irlanda dice no alla tassazione al 15% del profitto delle multinazionali
- di: Brian Green
Com'era forse scontato, l'Irlanda ha risposto con un secco ''no'' alla proposta del presidente americano, Joe Biden, di tassare i profitti multinazionali di almeno il 15% a livello globale.
Una proposta che sembra, comunque, avere raccolto un generalizzato consenso in seno al G7.
Ma l'Irlanda - che comunque del format G7 non fa parte - non ci sta. Il suo ministro delle Finanze, Paschal Donohoe, ha detto che l'Irlanda non intende aumentare la sua aliquota dell'imposta sulle società, una delle più basse al mondo, respingendo così la proposta degli Stati Uniti, illustrata la scorsa settimana dal segretario al Tesoro americano, Janet Yellen.
"Abbiamo davvero grandi riserve su un'aliquota fiscale minima globale a un livello tale che significherebbe che solo alcuni Paesi, e alcune grandi economie, potranno beneficiare di questa base", ha detto il ministro irlandese, intervistato da Sky News.
L'Irlanda applica un tasso del 12,5% e attira così molte grandi aziende da tutto il mondo, diventando quindi protagonista nelle discussioni che si svolgono, in ambito Ocse, sull'armonizzazione della tassazione dei profitti delle multinazionali, con l'obiettivo di mettere fine alla concorrenza fiscale tra i paesi.
La proposta americana è quella di fissare un tasso del 15% come ''un minimo'', con la prospettiva di aumentarlo.
In ambito G7 (di cui fanno parte Stati Uniti, Germania, Canada, Francia, Italia, Giappone e Regno Unito) Parigi e Berlino hanno subito appoggiato la proposta americana, ritenendo accettabile la quota del 15 %.
In base all'ampio consenso che sembra avere ottenuto la proposta americana, un "accordo politico" (o almeno una dichiarazione di intenti) potrebbe essere annunciato la prossima settimana al G7 finanziario in programma a Londra del 4 e 5 giugno.
Un importante appoggio alla proposta dell'Amministrazione Biden è arrivato dal direttore operativo del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, secondo la quale porre fine alla "corsa al ribasso" nella tassazione è fondamentale per aiutare a riempire le casse statali e investire nell'istruzione, nella sanità, nelle infrastrutture o nell'industria digitale.
Biden intende utilizzare la tassazione delle società per finanziare il suo ambizioso piano infrastrutturale , che al momento sta incontrando una feroce opposizione dei repubblicani.