Intesa Sanpaolo e SRM analizzano il ruolo dell’economia del mare per lo sviluppo della Sardegna

- di: Barbara Leone
 
Ieri, al terminal polifunzionale Molo Ichnusa dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, Intesa Sanpaolo ha presentato il rapporto “L’Economia del mare, volano di sviluppo per gli investimenti sul territorio”, a cura di SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno. Durante l’incontro, che ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti del settore, è stato analizzato il ruolo dei flussi marittimi e delle iniziative promosse da Intesa Sanpaolo per sostenere le imprese della blue economy.

Intesa Sanpaolo e SRM analizzano il ruolo dell’economia del mare per lo sviluppo della Sardegna

A introdurre i lavori è stato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana. Successivamente, hanno preso la parola Massimo Deandreis, direttore generale di SRM, Alessandro Panaro, economista di SRM, e Agostino Deiana, direttore commerciale imprese per la direzione regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo. La seconda parte della giornata ha visto un confronto tra Costanza Musso, amministratrice delegata del Gruppo Grendi, e Natale Ditel, segretario generale dell’Autorità portuale della Sardegna. Il rapporto presentato evidenzia come la Sardegna generi un valore aggiunto di 2,4 miliardi di euro dai settori legati all’economia del mare, con oltre 2.700 imprese attive nella filiera logistico-portuale. L’Isola gestisce il 9% del traffico nazionale, sia per merci che per passeggeri, e nel 2023 ha raggiunto un traffico record di 6,6 milioni di passeggeri, con un aumento del 10,2%. Anche il porto di Cagliari, principale scalo commerciale, si conferma fondamentale per la movimentazione di merci e passeggeri, con significativi aumenti nei traffici Ro-Ro e container.

Massimo Deiana, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna, ha sottolineato: “I dati incoraggianti richiamati nell’ultimo rapporto sull’Economia del Mare sono, senza dubbio, sostenuti dalla conclamata performance eccezionale del Sistema portuale della Sardegna. Scali marittimi che, con la loro differente vocazione, sospinta da investimenti infrastrutturali che ammontano ad oltre 600 milioni di euro nel quinquennio 2024–2029, contribuiscono a generare quella comprovata spinta propulsiva al comparto marittimo regionale e nazionale che SRM ha sempre ben valorizzato nell’ambito dei numerosi focus sul comparto”.

Sul fronte della sostenibilità, il rapporto evidenzia come la Sardegna punti a diventare un hub per il bunkeraggio sostenibile nel Mediterraneo Sud-Occidentale, con iniziative per il rifornimento di Gas Naturale Liquefatto (GNL). Importanti risorse, pari a 70,5 milioni di euro, sono state stanziate dal Piano Nazionale Complementare per l’elettrificazione delle banchine, a beneficio delle infrastrutture portuali. “Le nostre analisi e i dati di traffico evidenziano un sistema portuale che sta avendo un’importante capacità di reazione al momento complesso che sta vivendo il settore del trasporto marittimo nel Mediterraneo”, ha spiegato Massimo Deandreis, direttore generale di SRM. “I porti della Sardegna si stanno distinguendo per una strategia molto spinta verso il potenziamento delle infrastrutture, la sostenibilità e la digitalizzazione, con importanti investimenti in tal senso anche grazie al PNRR”.

Intesa Sanpaolo si impegna a sostenere le imprese sarde con un programma di finanziamento di 2,4 miliardi di euro fino al 2026, dedicato in gran parte alla blue economy e al turismo, per rafforzare le filiere locali e promuovere il “made in Sardinia”. La banca offre una consulenza specializzata, affiancando le imprese in ogni fase, dalla pianificazione dei progetti al finanziamento, collaborando con SRM per un monitoraggio costante del mercato. “Offriamo alle imprese una consulenza specializzata che va oltre il finanziamento”, ha dichiarato Stefano Cappellari, direttore regionale per Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo. “In Sardegna, abbiamo messo a disposizione 2,4 miliardi di euro entro il 2026, in particolare per l’economia del mare e il turismo, dove abbiamo avviato iniziative per creare filiere locali e promuovere il ‘made in Sardinia’”.

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