Nella notte tra mercoledì e giovedì, un vasto incendio ha colpito l’Ortomercato di Milano, il più grande centro di distribuzione ortofrutticola d’Italia, causando ingenti danni strutturali. Le fiamme, che hanno devastato oltre 2.500 metri quadrati dell’area mercatale, hanno richiesto ore di intervento da parte dei Vigili del Fuoco, riusciti a domare il rogo solo alle prime luci dell’alba.
Incendio all’Ortomercato di Milano: indagini in corso, si teme un atto doloso
Per fortuna, non si registrano feriti, ma il danno economico si preannuncia significativo. La priorità ora è determinare le cause dell’incendio, e sebbene non si possa ancora escludere un incidente, le autorità non nascondono che l’ipotesi dolosa sia sul tavolo. Gli investigatori stanno visionando le immagini della videosorveglianza, acquisite dalla Sogemi, la società che gestisce l’Ortomercato, per comprendere meglio le dinamiche del disastro.
Secondo le prime ricostruzioni, il fuoco sarebbe partito da un'area di stoccaggio, senza apparenti cause tecniche evidenti: nessuna bombola, nessun impianto elettrico ad alto rischio, nessun elemento che possa spiegare in modo immediato l’innesco accidentale. Questo dettaglio, unito al fatto che in passato il mercato è stato teatro di piccole tensioni tra operatori, aumenta il sospetto che dietro il rogo possa esserci un atto deliberato.
L’Ortomercato di Milano: un’infrastruttura chiave per il settore ortofrutticolo
L’Ortomercato di Milano rappresenta il principale snodo della distribuzione ortofrutticola in Italia. Ogni anno, qui transitano oltre 1 milione di tonnellate di prodotti, rifornendo non solo la Lombardia, ma anche buona parte del Nord Italia e mercati esteri.
La struttura si inserisce in una rete di hub strategici che comprende il MOF di Fondi (punto di riferimento per il Centro-Sud), il CAAT di Torino, Veronamercato, oltre a numerosi altri centri all’ingrosso che compongono la rete Italmercati. Questo sistema è essenziale per la distribuzione quotidiana di frutta e verdura alle grandi catene della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), ai mercati rionali e ai ristoratori.
Se i danni riportati all’Ortomercato dovessero ostacolare la normale operatività della struttura, si potrebbero verificare ripercussioni sull’intera filiera, con ritardi nelle consegne e possibili aumenti dei prezzi sui banchi di vendita.
Possibili ripercussioni sui prezzi e sulla logistica
Il mercato ortofrutticolo italiano è già caratterizzato da una forte volatilità dei prezzi, influenzata da fattori climatici, costi di produzione e dinamiche speculative. L’incendio di Milano arriva in un momento in cui il settore sta cercando di stabilizzarsi dopo un periodo di aumenti generalizzati dovuti ai rincari dell’energia e dei trasporti.
Attualmente, i dati dell’Osservatorio Prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico mostrano fluttuazioni significative nei prezzi di alcuni prodotti chiave. Ad esempio:
Le arance Tarocco siciliane oscillano tra 0,75 €/kg e 2,7 €/kg, in base al calibro e alla qualità.
Le mele Fuji si attestano intorno a 1,50 €/kg, con punte più alte nei mercati del Nord.
Le zucchine hanno registrato un aumento del 15% nell’ultimo trimestre, complice la riduzione della produzione invernale.
Un eventuale blocco delle attività di Milano potrebbe avere un impatto diretto sui costi di trasporto e sulla reperibilità di alcune forniture, innescando ulteriori rincari sui prezzi al dettaglio.
Ipotesi e scenari futuri
Gli inquirenti stanno valutando diverse piste:
Incidente o errore umano: sebbene non siano stati trovati inneschi evidenti, resta aperta la possibilità di un errore operativo o di una negligenza nel maneggiare materiale infiammabile.
Atto doloso: il mercato è un ambiente competitivo, con interessi economici spesso in tensione. Non è escluso che il rogo possa essere stato causato intenzionalmente per danneggiare un’attività o per mandare un messaggio.
Eventuali problemi pregressi: negli ultimi anni, l’Ortomercato è stato scenario di piccoli atti vandalici e dispute tra operatori. Se fosse confermato il dolo, gli investigatori dovranno capire se il rogo è frutto di una vendetta o di una rivalità commerciale.
Parallelamente alle indagini, le istituzioni locali e le associazioni di categoria si stanno mobilitando per ridurre al minimo le conseguenze sull’attività del mercato. La Regione Lombardia ha già annunciato che seguirà da vicino l’evolversi della situazione, mentre Sogemi sta lavorando per valutare i tempi di ripristino delle strutture danneggiate.
Un rogo che colpisce l’intero comparto agroalimentare
L’incendio all’Ortomercato non è solo una notizia di cronaca: è un segnale d’allarme per l’intera filiera agroalimentare italiana. Il mercato milanese è un’infrastruttura chiave, e qualsiasi evento che ne comprometta la funzionalità ha effetti a catena su produttori, distributori e consumatori.
Se dovesse emergere la matrice dolosa, sarebbe un colpo alla sicurezza del sistema economico del settore, in un momento in cui il comparto ortofrutticolo sta cercando di consolidare le proprie basi per affrontare le sfide del futuro.
Nel frattempo, mentre gli investigatori setacciano le macerie in cerca di risposte, resta una certezza: l’Ortomercato di Milano dovrà ripartire in fretta, per evitare che le fiamme di una notte brucino anche le certezze del mercato agroalimentare nazionale.