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Ianeselli riconfermato a Trento: il centrosinistra tiene nei territori, ma la destra non sfonda dove serve

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Ianeselli riconfermato a Trento: il centrosinistra tiene nei territori, ma la destra non sfonda dove serve

Franco Ianeselli è stato riconfermato sindaco di Trento con oltre il 54% dei consensi. Un risultato netto, costruito già al primo turno, che parla non solo alla città ma anche alla politica nazionale. Con 93 sezioni scrutinate su 98, il dato appare ormai consolidato: il centrosinistra ha retto, anzi ha allargato il proprio margine rispetto al 2020, nonostante il contesto politico molto più favorevole alla destra rispetto a cinque anni fa.

Ianeselli riconfermato a Trento: il centrosinistra tiene nei territori, ma la destra non sfonda dove serve

La sfidante del centrodestra, Ilaria Goio, si è fermata al 25,4%, doppiata in termini di consensi. Il Partito Democratico si conferma primo partito con il 24,8%, davanti a Fratelli d’Italia (14,3%) e a una Lega ormai ridotta al 4,3%. È il segno che la destra, pur in ascesa nei sondaggi nazionali, fatica ancora a tradurre quel vantaggio in consenso amministrativo laddove servono candidati radicati e coalizioni coese.

La forza del profilo civico e amministrativo

Ianeselli, sindaco uscente, è stato sostenuto da una coalizione ampia ma non eterogenea. Il suo profilo, più amministrativo che ideologico, ha consentito di intercettare una parte significativa del voto moderato e indipendente. Il centrosinistra ha saputo parlare di città, di servizi, di coesione sociale, riuscendo a costruire un messaggio rassicurante, non difensivo. La sua vittoria è anche figlia di una campagna elettorale sobria, priva di colpi di teatro ma orientata alla continuità. A questo si aggiunge la debolezza di una destra che, pur mobilitando nomi nazionali e sigle forti a livello parlamentare, non è riuscita a costruire una narrazione locale credibile.

Il centrodestra resta incompiuto nelle città del Nord
Il risultato di Trento conferma una tendenza già vista in altre città medie del Nord: il centrodestra unito vince se ha candidati forti, perde se si affida solo all’onda nazionale. L’esempio della Goio è indicativo. Nonostante l’investitura piena della coalizione – con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia insieme – il progetto non ha retto sul piano del consenso reale. L’elettorato urbano, più esigente sul piano amministrativo, premia la concretezza. E la destra, in molti casi, continua a presentarsi come alternativa simbolica, non ancora amministrativa. La Lega, in particolare, appare in evidente ritirata: il 4,3% nel capoluogo trentino è un dato che pesa sul futuro del partito in una regione che fino a pochi anni fa era tra le sue roccaforti.

Il segnale per Roma: il Pd tiene dove governa bene
Per il Partito Democratico, il voto di Trento è una conferma importante. In un momento in cui la segretaria Elly Schlein è alla ricerca di un equilibrio tra sinistra identitaria e vocazione maggioritaria, la vittoria di Ianeselli offre un modello spendibile: centrosinistra ampio, visione amministrativa, apertura ai civici. Non è un caso che lo stesso sindaco abbia tenuto sempre un profilo dialogante, valorizzando le competenze più che l’appartenenza. La segreteria dem lo sa: per reggere ai prossimi appuntamenti – dalle europee al voto in Piemonte e Basilicata – serviranno figure simili, capaci di unire più che dividere. Il laboratorio trentino, in questo senso, torna utile a Roma.

Uno scarto che pesa più del dato assoluto

Il 54% di Ianeselli non è solo una cifra. È lo scarto con cui vince a essere significativo. In un’epoca di polarizzazione e frammentazione, vincere al primo turno con quasi trenta punti di vantaggio sulla seconda classificata è un fatto politico. Dice che c’è una parte di elettorato – silenziosa, poco ideologica, ma attiva – che continua a scegliere sulla base della qualità della proposta. E segnala che il centrodestra, se vuole governare anche a Nord, non può più permettersi di presentarsi diviso nei territori e uniforme nei messaggi. Le elezioni comunali non sono fotocopie delle politiche.

Verso Bolzano: una sfida che potrebbe bilanciare

Mentre Trento archivia la partita, a Bolzano si va verso un ballottaggio tutt’altro che scontato. Il centrodestra ha il vantaggio con Claudio Corrarati (36,3%), ma il centrosinistra con Juri Andriollo (27,3%) ha ancora margini di manovra. La mobilitazione nei prossimi dieci giorni sarà decisiva. E per entrambi gli schieramenti, sarà l’occasione per raddrizzare o rafforzare la lettura del voto. Per ora, il dato politico è chiaro: nelle città amministrate con competenza, il centrosinistra resiste. E la destra, nonostante la spinta nazionale, non ha ancora la chiave per vincere dappertutto.

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