GAC investe su Italian Champions per farli diventare campioni internazionali. E dove investe imprime sempre una svolta green. Governance avanzata e forte impegno sociale. Parla il Founder e Ceo Eugenio de Blasio.
Green Arrow Capital, intervista al Founder e Ceo, Eugenio de Blasio
Qual è il posizionamento di Green Arrow Capital (GAC) in un momento in cui il mercato, sia azionario che obbligazionario, fa i conti con una corsa dell’inflazione, l’aumento marcato dei tassi e le conseguenze geopolitiche e geoeconomiche della guerra in Ucraina?
GAC investe in economia reale, nelle aziende che sono competitive per il Paese e, infatti, il nostro fondo di private equity si chiama ‘Italian Champions’. Noi, quindi, acquistiamo aziende che sono già dei campioni e le facciamo diventare ancora più campioni a livello internazionale. Siamo un Paese in cui tutti si lamentano, però nella realtà c’è una solida base di aziende molto competitive che, nonostante le crisi, hanno imparato ad esserlo anche a livello internazionale. Infatti, nonostante questi shock recenti (pandemia, value chain, l’inflazione, il tema dell’energia e così via) i consumi sono elevati, anzi direi più che elevati. Alla luce di tutto ciò, noi vediamo un bicchiere molto pieno e non mezzo vuoto.
In GAC i fattori ESG sono integrati in tutte le fasi dell’investimento. Cosa significa in concreto? Può farci qualche esempio?
ESG è un acronimo che però deve avere un significato operativo. Alla parte di ‘Environment’ siamo attenti fin dalla nascita del nostro gruppo: non per caso ci chiamiamo Green Arrow Capital, ossia ‘freccia verde’. Portiamo velocemente del green con i nostri capitali e di conseguenza investiamo in energie rinnovabili. Allo stesso tempo, però, quando compriamo delle aziende imprimiamo una svolta ‘verde’. Il caso più famoso è Invicta, tutti noi abbiamo avuto uno zaino Invicta e spero lo compreremo ancora. Quando, quasi quattro anni fa, abbiamo acquistato quest’azienda, i processi produttivi erano di tipo tradizionale, mentre oggi gli zaini Invicta sono al 96% fatti di materiale riciclato. Un esempio virtuoso di come il nostro approccio cambi concretamente le cose inclusi i processi industriali, per rendere più green anche quello che non si penserebbe mai possa esserlo. Per la parte ‘Social’ abbiamo in campo diverse iniziative pratiche: la prima, quella più nobile, è di finanziare l’Associazione mondiale delle malattie rare - Rare Diseases International (RDI) - per supportare le persone che vivono con una malattia rara e le loro famiglie. Non siamo una casa farmaceutica e non possiamo aiutare fornendo medicine, ma possiamo dare un sostegno finanziario a questo tipo di famiglie che sono, purtroppo, 300 milioni nel mondo di cui molte in Italia come in Europa. Trecento milioni di famiglie, che corrispondono ad un miliardo di persone su un totale di otto miliardi di abitanti della terra, è una percentuale altissima. Probabilmente c’è qualcuno, qui nello stesso salone del Premio Italia Informa, che ha un problema di questo tipo. Aiutando finanziariamente queste famiglie le supportiamo nella parte sociale e, allo stesso tempo, a rendersi più competitive finanziariamente. Sempre riguardo all’impegno sociale, anche se potrebbe sembrare più un concetto dell’environment che del social, piantiamo oltre 200mila alberi l’anno, compensando circa 2.500 tonnellate di CO2 e contribuendo al miglioramento della qualità dell’aria dando il nostro contributo anche in termini di impatto sociale.
Inoltre, un altro esempio del nostro approccio sostenibile all’investimento è E-GAP, di cui sono fondatore e Presidente, vale a dire la prima colonnina mobile al mondo, che è un concetto affascinante per aiutare le persone ad acquistare un’auto elettrica, per avere un’esperienza positiva e superare il ‘range anxiety’, come lo definiscono gli americani. Dobbiamo sapere che in Europa l’80% della popolazione non ha un garage e quindi non può comprarsi l’auto elettrica. E allora ci siamo inventati l’iniziativa per cui la colonnina va da loro e consente a chi non ha un garage di avere un’auto elettrica e di guidarla tranquillamente. Certamente anche questa è un’iniziativa che ha un impatto sociale. La parte ‘Governance’ riguarda come siamo autodisciplinati con consiglieri indipendenti, parità di genere a livello retributivo e parità di genere nelle carriere (nel nostro gruppo la maggior parte dei dirigenti sono donne). Siamo una società benefit e quindi ci autodiscipliniamo a livello di governance anche con molti più consiglieri indipendenti nel nostro cda di quanti dovremmo averne. E abbiamo tantissimi senior advisors che ci aiutano a sbagliare il meno possibile.
Quali sono gli elementi chiave del vostro successo, raggiunto in pochi anni? Su cosa state puntando per incrementare la strategia di crescita?
Le faccio un esempio che riguarda Picasso: il pittore aveva un committente americano, un miliardario, che cercò di commissionargli un quadro per anni. Dopo molto tempo Picasso accettò, il committente gli dette dieci milioni di dollari per un quadro piccolo che Picasso fece in pochi minuti. A quel punto il miliardario disse: ‘Ma come, le ho dato dieci milioni di dollari per pochi minuti di lavoro?’. Picasso rispose: ‘No, non me li hai dati per pochi minuti ma per tutta una vita di lavoro”. Analogamente, il nostro successo è relativamente veloce ma viene da tanta esperienza, accumulata con molta fatica e sforzo: io sono stato Amministratore Delegato di due società quotate al Nasdaq e oggi porto la mia esperienza e incoraggio tutti i miei collaboratori che sono eccellenti, degli italiani champions anche loro, a performare l’esperienza che tutti noi abbiamo svolto in passato. È per questo che siamo veloci.