Gb: conto alla rovescia per l'incoronazione, con l'economia che spera in boom di presenze
- di: David Lewis
Di cosa dovremmo, noi sudditi di re Carlo, gioire o dolerci nei giorni che precedono l'incoronazione del sovrano?
Il primo impatto al quesito, senza nemmeno esitare per un istante, dovrebbe portarci a rispondere che la cerimonia di incoronazione, in programma il sei maggio, sarà l'evento più importante dell'anno.
E non soltanto da un punto di vista formale, perché, secondo gli esperti (che, in occasioni come queste, sembrano moltiplicarsi per un fenomeno la cui genesi è di difficile definizione, se non quella che tutti cercano un attimo di notorietà), nei giorni che ruotano intorno all'incoronazione di Carlo III e della regina Camilla, hotel, b&b, ostelli, pub e ristoranti registreranno il tutto esaurito, con costi che qualcuno sospetta gonfiati per l'occasione.
Gb: conto alla rovescia per l'incoronazione, con l'economia che spera in boom di presenze
Ma se a godere di questa situazione sarà l'industria turistica e della ristorazione, ai comuni mortali non arriverà un bel nulla, anche se le cifre sono esorbitati, anche quelle proposte dagli alberghi di Londra, dove è tutto un rincorrersi di pacchetti che comprendono, oltre a pernottamenti e ai pasti, anche dei gadget legati al reale evento.
A leggere quello che riportano i media, c'è chi ha accettato di spendere quasi tredicimila sterline per dormire nella Royal Suite dell'hotel Cafe Royal (ovviamente a cinque stelle) e per fare un giro in limousine fino alla Torre di Londra, dove si potranno vedere, con un tour privato, i Gioielli della Corona, privilegio non accessibile ai comuni mortali. Per chi non si fa condizionare dalla pacchianeria, il prestigioso Dorchester Hotel propone una torta dell'incoronazione (definita semplicemente ''sontuosa'') a cinque livelli, ricreando, sulla sua facciata, la medesima incoronazione usata nel 1953, in occasione dell'incoronazione della regina Elisabetta II.
Se ci si vuole sentire come il re, basta inserire, nei luoghi dei tour per l'incoronazione, il Royal Lancaster Hotel, a due passi da Hyde Park, che, per il tè pomeridiano, ha in menu le specialità preferite da Carlo: panini con roast beef, tè darjeeling e mousse di susine. Con un piccolo particolare, a dare credito alle pubblicità: c'è anche una torta di tè darjeeling a forma di corona sopra un cuscino cremisi. Chi non rientra nella categoria degli snob si può accontentare di meno. In giro per la città (ma credo anche fuori), per chi intende spendere poco, ma portarsi comunque a casa un souvenir, c'è veramente di tutto: oltre a tazze e bicchieri, con l'immagine di Carlo III, si possono acquistare strofinacci, calze, piatti da dessert e altri accessori con le insegne dell'incoronazione del Royal Collection Trust, fornitore di cimeli ufficiali.
Certo non tutto è originale, non tutto quello che si cerca di vendere a turisti non particolarmente ricchi è vero: in giro ci sono migliaia di articoli contraffatti (dalle borse ai sottobicchieri e a stoviglie di vario tipo) che raffigurano Carlo III in modo grossolano. Ma abbondano anche gli oggetti che ricordano Elisabetta, persino delle bobblehead, quelle strane statuette con la testa che si muove con un effetto abbastanza strano.
Insomma, ci si aspetta un giro vorticoso di presenze e, quindi, di introiti, anche se sarà difficile, a detta degli esperti, replicare quelle dei periodi pre-pandemia. Se le entrate si prevedono molto robuste (cui contribuiranno le vendite di alcolici: i pub potranno spostare di due ore la chiusura nelle giornate del 5 e 6 maggio), le spese per l'incoronazione potrebbero arrivare a 100 milioni di sterline. E il fatto che anche l'8 maggio sarà un giorno festivo abbassa la produttività.
Quindi tanto denaro, in uscita e in entrata, con la speranza che la seconda voce ridia slancio all'economia nazionale. Poi a raffreddare entusiasmi e speranze arrivano le parole di Huw Pill, nome ai più sconosciuto, ma molto importante per la Gran Bretagna, essendo il capo economista della Banca d'Inghilterra. A riportarci nel mondo reale ci ha pensato lui, dicendo, a noi britannici, ''rassegnatevi a essere più poveri''. Per rincarare la dose, Pill ha aggiunto che lo stato drammatico dell'economia del Regno Unito è anche colpa delle persone che "non accettano di essere più povere". Non c'è che dire: una spruzzata di sano pessimismo o, se più aggrada, di onesto realismo.