Governo convoca tavolo permanente su penuria farmaci
- di: Redazione
Inizialmente sembrava un problema legato alla distribuzione, ma il fatto che dagli scaffali delle farmacie siano spariti molti prodotti - soprattutto quelli di maggiore utilizzo - lascia pensare all'insorgere di una emergenza. Tanto che il ministro della Salute, dopo avere disposto una intensificazione dei controlli, ha convocato un tavolo di lavoro permanente per avere risposte su una cosa che, secondo i distributori, non era arrivata a questo ampiezza nemmeno in piena emergenza Covid e su cui i produttori avevano già lanciato un allarme mesi fa. Stando alle ultime segnalazioni, la carenza riguarda oltre 3.000 specialità, alcune delle quali di uso molto comune, come gli anti-infiammatori.
Governo convoca tavolo permanente su penuria farmaci
Da parte loro le aziende, come garantisce Federfarma,"stanno facendo ogni sforzo per garantire la produzione". Alla prima riunione del tavolo permanente hanno partecipato rappresentanti dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e della filiera farmaceutica, oltre a Nas e medici.
Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi, ha ricordato come già quattro mesi fa era stato auspicato ''un intervento istituzionale'', mentre oggi ''la situazione è ormai insostenibile''.
La carenza in farmaci come gli antinfiammatori come Brufen, Nurofen e Moment, mucolitici come Fluimucil, antifebbrili come la Tachipirina, antibiotici come Cefixoral, per Silvestro Scotti, segretario della Federazione medici di medicina generale (Fimmg), è da mettere il relazione anche all'influenza ''che quest'anno ha fatto un 20% di contagi in più e che gira in contemporanea al Covid, per il quale si usano gli stessi farmaci sintomatici".
"L'emergenza è mondiale e tra le tante le cause, vi è anche l'epidemia di Covid in Cina" che è "produttore principale di principi attivi e in questo momento deve tenere aperte le linee produttive mentre i casi crescono e in parallelo aumenta la richiesta interna di medicinali", ha detto Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani.
Una spiegazione a quanto accade è arrivata da Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, che ha detto come le aziende, prosegue, "stanno facendo ogni sforzo per garantire continuità di produzione, cercando di reperire principi attivi e materie prime su altri mercati, oltre a quelli in genere utilizzati". Quanto alle cause, "le carenze non sono imputabili all'export". Il problema, invece, è che "l'Italia è tra i principali produttori di farmaci ma dipende dall'estero per quanto riguarda i principi attivi e il materiale per il packaging. Alcuni paesi stanno investendo moltissimo sulla filiera per rendersi meno dipendenti dalle importazioni. In Italia si è iniziato un processo di localizzazione, ma serve tempo".