Il 26 settembre si celebra la “Giornata Europea delle Lingue”, istituita nel 2001 dal Consiglio d'Europa con l'obiettivo di promuovere l'apprendimento delle lingue, incentivare il plurilinguismo e la comprensione interculturale, e valorizzare la diversità linguistica del continente europeo. Un'iniziativa che, a oltre vent'anni dalla sua creazione, continua a essere un pilastro nella costruzione di una società europea più coesa e culturalmente ricca.
Giornata Europea delle Lingue: Roma e Milano fanno la parte del leone
Secondo l’indagine Eurobarometro della Commissione Europea di maggio 2024, dal titolo “Gli europei e le loro lingue”, l'inglese si conferma la lingua straniera più parlata, con il 47% dei cittadini europei che dichiara di saper sostenere una conversazione in inglese, in crescita rispetto ai dati del 2012. In Italia, il 33% della popolazione parla inglese, con un aumento significativo di 5 punti percentuali. Tra i giovani europei, sette su dieci sono in grado di comunicare in inglese, con un incremento del 9% rispetto a dodici anni fa. Al secondo posto tra le lingue più parlate troviamo il francese (11%), seguito dal tedesco (10%) e dallo spagnolo (7%).
In occasione della Giornata Europea delle Lingue, Federlingue, l’associazione che riunisce le imprese del settore linguistico aderente a Confcommercio, ha presentato un’analisi sullo stato del comparto basata sui dati delle Camere di Commercio. A giugno 2024, il settore contava 3.860 imprese attive, un leggero calo rispetto alle 3.908 del 2023, ma un aumento rispetto al 2014, quando erano 3.585. Il Lazio si conferma la regione italiana con il maggior numero di aziende attive nel settore linguistico (832), seguita dalla Lombardia (702). A livello provinciale, Roma guida la classifica con 739 imprese, seguita da Milano con 389. Nel giugno 2024, il numero totale degli addetti del settore si attestava a 13.072.
Le scuole di lingue straniere, in particolare, mostrano una crescita stabile: nel 2024 si contano 1.883 imprese attive, rispetto alle 1.867 del 2023 e alle 1.825 del 2019. La Lombardia è la regione con il maggior numero di scuole di lingue (318), seguita da Lazio (264) e Piemonte (260). Sul fronte delle imprese di traduzione, invece, si registra un lieve calo: da 2.041 aziende nel 2023 a 1.977 nel 2024. Questo trend riflette un panorama in evoluzione, dove il mercato della traduzione si sta ristrutturando sotto la spinta della tecnologia, senza però rinunciare alla qualità garantita dall'intervento umano.
L’analisi di Federlingue mette in luce anche il contributo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha inserito tra i suoi obiettivi il potenziamento delle competenze linguistiche nelle scuole italiane. In particolare, il piano prevede percorsi di preparazione alla certificazione linguistica per studenti e insegnanti, e promuove l’integrazione e la formazione linguistica per gli stranieri.
“La nostra Associazione – afferma Adele Nardulli, presidente di Federlingue – ha sempre promosso il multilinguismo come leva di sviluppo personale, sociale ed economico. Oggi più che mai è fondamentale per le imprese italiane adottare una comunicazione multilingue, strumento essenziale per competere sui mercati esteri”. Nardulli sottolinea inoltre come, anche nell’era dell’intelligenza artificiale, il ruolo umano rimanga centrale nella qualità dei servizi linguistici, sia che si tratti di insegnamento, traduzione o interpretariato. “La tecnologia può essere un supporto, ma non può sostituire la sensibilità e la competenza umana”, aggiunge.
Infine, la presidente di Federlingue cita una massima di Nelson Mandela per ribadire l’importanza di questa giornata: "Parlami in una lingua che conosco e arriverai alla mia testa, parlami nella mia lingua e arriverai al mio cuore". Un messaggio che racchiude il significato profondo della comunicazione nella propria lingua madre, capace di abbattere barriere e creare connessioni emotive.