La premier giapponese punta su una “nuova età dell’oro” con Washington tra difesa, commercio e materie prime critiche.
A Tokyo, durante il bilaterale con il presidente degli Stati Uniti, la premier giapponese Sanae Takaichi ha annunciato l’intenzione di raccomandare Donald Trump al premio Nobel per la pace. Un gesto politico che s’inserisce nel rafforzamento dell’asse Giappone-Usa in un Indo-Pacifico attraversato da nuove competizioni strategiche.
Un annuncio che pesa
Takaichi ha parlato di un’alleanza pronta a entrare in una fase diversa: “realizzare una nuova età dell’oro per l’alleanza Giappone-Usa”. Dal canto suo, Trump ha definito Tokyo “un alleato degli Stati Uniti ai massimi livelli”. Le parole segnano un salto di ambizione sul piano diplomatico e militare.
Difesa e commercio, la nuova agenda
La premier ha ribadito l’obiettivo di alzare la spesa militare al 2% del Pil in tempi accelerati, con un programma che prevede maggiori acquisizioni di sistemi d’arma e capacità di deterrenza. Nel pacchetto economico, i due leader hanno dato priorità a semiconduttori, minerali critici e cantieristica navale, oltre a un incremento degli acquisti di prodotti agricoli e industriali statunitensi. In parallelo, Washington ha annunciato tagli ai dazi su alcune importazioni nipponiche, con particolare rilievo per l’automotive (riduzione fino al 15% rispetto a livelli precedenti più elevati).
La regia politica di Takaichi
Leader dell’ala più conservatrice, Takaichi viene letta come l’erede politica di Shinzo Abe. L’endorsement al Nobel a favore di Trump serve anche a consolidare la propria leadership interna, rinsaldando un rapporto personale con la Casa Bianca e allineando Tokyo su una postura più assertiva verso le minacce regionali, dalla penisola coreana alla proiezione cinese nell’area.
Simboli e messaggi
Dal punto di vista comunicativo, l’idea di una “nuova età dell’oro” mette l’accento sulla continuità strategica: cooperazione operativa, visite a installazioni militari – come quella programmata sulla portaerei Uss George Washington a Yokosuka – e un’agenda che unisce sicurezza e resilienza delle filiere. Il messaggio a Pechino è chiaro: Tokyo e Washington intendono diversificare approvvigionamenti e tecnologie chiave.
Reazioni e incognite
L’uscita della premier ha acceso il dibattito. I sostenitori vedono nell’iniziativa uno strumento per rafforzare il legame con gli Usa e accelerare le riforme di difesa; i critici temono tensioni con la Cina e un aumento degli oneri per i contribuenti. La scommessa è che l’upgrade dell’alleanza produca stabilità regionale e vantaggi per l’industria giapponese ad alta tecnologia.
Cosa guardare nei prossimi mesi
I dossier caldi saranno tre: il calendario per il 2% del Pil alla difesa, la messa a terra degli accordi su minerali critici e semiconduttori, e la gestione della relazione con Pechino mentre prosegue la cooperazione con Seul e i partner dell’Asean. Su questi terreni si misurerà la sostanza della “nuova età dell’oro”.