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Gaza, altri 60 morti in 24 ore: raid su edificio con civili

- di: Bruno Coletta
 
Gaza, altri 60 morti in 24 ore: raid su edificio con civili
Gaza, altri 60 morti in 24 ore: raid su edificio con civili
Gaza, raid su edificio con civili. L’assalto su Gaza City si allarga, fame e fughe di massa mentre all’Onu si prepara il dossier sul riconoscimento dello Stato di Palestina.

Cosa è successo a Gaza City

Nelle ultime 24 ore almeno 60 palestinesi sono stati uccisi mentre l’esercito israeliano ha intensificato l’offensiva su Gaza City e nei quartieri vicini, colpendo palazzi ritenuti strategici e avanzando da est verso il centro e la costa. Tra gli episodi più gravi, un edificio residenziale centrato con civili all’interno, con almeno quattro vittime accertate. L’azione militare è proseguita con demolizioni e colpi di artiglieria lungo più assi urbani.

Il bilancio delle ultime ore

Il conteggio di almeno 60 morti in 24 ore si aggiunge a una sequenza di giornate recenti con bilanci molto pesanti su Gaza City e le aree circostanti. Oltre ai decessi, si registrano oltre duecento feriti nell’ultima giornata, secondo le autorità sanitarie locali. Testimonianze dal territorio descrivono soccorsi difficili e ambulanze ostacolate dalle macerie, mentre molti residenti tentano di spostarsi verso sud lungo i corridoi di evacuazione.

Cosa dice Israele

Fonti militari israeliane sostengono che i raid mirino a “smantellare infrastrutture militari” e a neutralizzare gallerie sotterranee e postazioni in edifici considerati “trappolati”. Nei report operativi si parla di torri abbattute nelle ultime settimane e di centinaia di migliaia di persone fuggite dalla città. Israele afferma di aver predisposto corridoi umanitari verso sud; le accuse di sabotaggio degli aiuti vengono respinte da Hamas.

Le voci dal campo

“Stiamo chiamando giorno e notte le agenzie Onu a svolgere il loro lavoro umanitario e di soccorso” — un funzionario media di Hamas.

“Finché c’è guerra, Netanyahu ha un governo” — rappresentanti del movimento delle famiglie degli ostaggi in Israele.

Fame e aiuti bloccati

La situazione umanitaria resta drammatica. L’Unicef denuncia l’assalto a carichi di alimenti terapeutici destinati a migliaia di bambini. “Era un carico salva-vita…” — sottolinea Ammar Ammar, portavoce dell’agenzia. Le Nazioni Unite segnalano che il flusso degli aiuti risulta largamente insufficiente rispetto al fabbisogno e che il numero degli sfollati continua a crescere.

Il quadro internazionale

L’offensiva si intensifica mentre diversi Paesi occidentali valutano di portare all’Assemblea generale dell’Onu il tema del riconoscimento dello Stato di Palestina. La presenza a New York di attori regionali chiave indica che Gaza sarà al centro dell’agenda diplomatica dei prossimi giorni, con possibili ripercussioni sulla gestione dei negoziati sugli ostaggi e sulle pause umanitarie.

Focus sui colpi di oggi

Edificio residenziale colpito a Gaza City: almeno quattro morti e più feriti.

Attacchi notturni: vittime segnalate in vari quartieri, con famiglie in fuga verso sud.

Martellamento su Sheikh Radwan e Tal al-Hawa: demolizioni di palazzi considerati “torri” e nuove evacuazioni.

Perché “altri 60”

Il riferimento agli “altri 60” morti fotografa una nuova ondata di vittime dentro un trend che, nell’ultima settimana, ha alternato giornate con decine di uccisi per bombardamenti e colpi di artiglieria. Nel mirino non solo aree abitate, ma anche scuole usate come rifugi e mezzi in fuga, secondo quanto riportato da operatori umanitari e amministrazioni locali.

Quello che può accadere adesso

Nelle prossime ore l’IDF potrebbe ampliare le operazioni verso il centro e il litorale della città, mentre prosegue la demolizione sistematica di strutture considerate nodi logistici. Sul piano politico, l’eventuale spinta al riconoscimento della Palestina può irrigidire le posizioni e influenzare la gestione degli ostaggi: Hamas avverte che l’offensiva “mette a rischio” la loro vita; le famiglie israeliane chiedono uno stop al fuoco per riportarli a casa.

Chiave di lettura

I numeri delle ultime 24 ore confermano una fase dell’operazione mirata a rendere inagibili vaste aree urbane di Gaza City con abbattimenti mirati e pressione costante sugli assi di fuga. La finestra diplomatica all’Onu può ridisegnare la cornice internazionale, ma sul terreno la combinazione tra assedio, fame e sfollamenti continui continua a produrre un alto numero di vittime civili. 

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