Birra Peroni lancia il nuovo purpose "creare connessioni di valore"

- di: Redazione
 
La grande resilienza dimostrata durante la pandemia da Covid-19, il rilancio su tutti i fronti (digitalizzazione, sostenibilità, comunicazione, marketing e così via) all’insegna del nuovo purpose “Creare connessioni di valore”, le strategie generali e specifiche, la svolta storica per Nastro Azzurro, il lancio di Birra Kozel in Italia, l’arrivo di altri progetti importanti, il mercato della birra in Italia, le questioni poste da inflazione e tensioni geopolitiche. Intervista con Enrico Galasso, Amministratore Delegato di Birra Peroni.

Peroni: intervista all'AD Enrico Galasso

Birra Peroni è un’eccellenza, un simbolo del Made in Italy legata strettamente da 176 anni alla storia e alla tradizione italiana e che ha saputo conquistare il mondo. Durante la pandemia da Covid-19 non solo avete dimostrato grande resilienza, ma avete rilanciato su ogni aspetto: digitalizzazione, sostenibilità, qualità premium, rilancio di marketing e comunicazione con una rinnovata immagine coordinata a livello globale, nuova sede a Roma pensata per le esigenze post pandemiche. Il nuovo purpose dell’azienda è “Creare connessioni di valore”. Può sintetizzarci i cardini della vostra strategia, che sa allo stesso tempi di antico e di modernità spinta?
Oggi per un’azienda diventa sempre più importante avere consapevolezza del proprio ruolo nel mondo e per questo motivo abbiamo intrapreso un percorso che ha portato alla definizione del nuovo purpose, che si basa sul concetto di unione e di appartenenza, sull’importanza delle connessioni e sull’impatto positivo che queste connessioni possono creare nel mondo. Il tutto declinato concretamente in due macro-obiettivi con KPI specifici: il primo focalizzato sulla sostenibilità e l’avere un impatto positivo sul pianeta; il secondo che invece riguarda il benessere delle persone, la possibilità di offrire un’esperienza sempre positiva e inclusiva, dentro e fuori la nostra azienda.

Inflazione al galoppo, disarticolazione di molte filiere produttive e di servizi a causa della pandemia e ora anche di un quadro geopolitico mondiale pieno di tensioni. Lei, in relazione al purpose ‘Creare connessioni di valore’, ha dichiarato che “industria e distribuzione debbono guardare a queste sfide cercando soluzioni lungimiranti per il mercato, ponendo il consumatore al centro. Non è solo una questione tattica imminente, ma significa essere pronti quanto questa situazione finirà. C’è un ruolo importante dei brand e della distribuzione nel guidare le scelte di maggiore qualità”. Può entrare più nel dettaglio di queste tematiche?

Credo che in un contesto così complicato, che per altro continua ad evolvere molto rapidamente, è necessario che brand e distribuzione definiscano una strategia condivisa perché è l’unico modo per generare valore per sé e per i consumatori. A maggior ragione adesso dove tutte le criticità che stiamo affrontando finiscono inevitabilmente con il riflettersi sui consumi. Procedere separati, adottando soluzioni tattiche, potrebbe minare alla sostenibilità del proprio business mentre è fondamentale, soprattutto in momenti come questi, assicurarsi di avere una solida visione di lungo termine, fondata su un offerta di qualità, così da riuscire non solo a superare la crisi ma avere chiaro il percorso quando tutto questo sarà finito.

Collegandoci alla domanda precedente, come fotografa la situazione del consumo di birra in Italia?
Il comparto birrario in Italia sta tornando a registrare una crescita come si vede dai dati presentati recentemente da AssoBirra all’interno dell’Annual Report 2021. I dati Assobirra a Giugno 2022 ci mostrano una categoria in crescita del 7% vs il 2019 e questo non fa che confermare lo stato di salute della categoria. Purtroppo lo stesso non si può dire dal punto di vista della redditività, a causa dei rincari di materie prime e dei costi energetici che stanno mettendo a dura prova la nostra e tutte le altre industrie.

Innovazione - in pratica la transizione digitale - e Sostenibilità intesa a 360 gradi (ambientale, sociale, economica e di governance) sono gli assi portanti della vostra strategia. Cosa significano nel profondo per Birra Peroni e come le mettete concretamente ‘a terra’? In questo senso, come immagina Birra Peroni tra 10 anni?
Essere un azienda che fa dell’innovazione e della sostenibilità due pilastri fondamentali della sua strategia significa fare sì che questi due elementi guidino tutte le nostre scelte produttive e commerciali. Il che si traduce nel costante aggiornamento dei processi e degli impianti, ma anche nel lancio di nuovi prodotti e progetti in grado di rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione. Forse l’esempio più concreto di come tutti questi elementi si incontrano e si concretizzano nella nostra azienda è il Campus Peroni, il nostro centro d’eccellenza, nato dalla collaborazione con il CREA, una realtà che si fonda sul principio di “open innovation” e che ha portato alla realizzazione della tracciabilità in blockchain del malto 100% italiano: ai nostri consumatori basta inquadrare il QR Code sul collarino delle bottiglie Peroni per scoprire tutto il percorso degli ingredienti, dal campo alla bottiglia. Un altro esempio di innovazione sostenibile è la recente installazione di collettori solari nel nostro stabilimento di Bari per la transizione dai combustibili fossili o anche gli investimenti per il processo di dealcolizzazione così da riuscire ad offrire entro il 2030 il 20% di prodotti no alcol. Ma se guardiamo alla sostenibilità in senso ancora più ampio, in linea con il nostro “purpose”, abbiamo stretto numerose connessioni di valore con realtà del terzo settore per lo sviluppo di progetti e iniziative, che spesso vedono il coinvolgimento anche delle nostre persone, finalizzati alla promozione di valori come inclusione, integrazione e valorizzazione delle comunità locali. Continuando in questa direzione tra dieci anni sono sicuro che Birra Peroni sarà un modello di avanguardia in termini di innovazione e sostenibilità, un esempio da seguire.

Sui media si è molto parlato di “svolta storica per uno dei prodotti di punta del portfolio di Birra Peroni”. A partire dallo scorso aprile, infatti, Nastro Azzurro, infatti si presenta anche in Italia come il nuovo brand Peroni Nastro Azzurro e una rinnovata immagine coordinata a livello globale” lanciando la campagna di comunicazione internazionale “Live Every Moment” (“Vivi ogni momento)”. E c’è anche il debutto di Peroni Nastro Azzurro 0,0%, zero alcol. Insomma, Birra Peroni torna alle origini, ma guarda anche al futuro, con il Global Brand “Peroni Nastro Azzurro. È così?
Esatto! Questo rilancio rientra all’interno della nostra strategia di premiumizzazione del portfolio, che ha portato al riposizionamento dei marchi “iconici” del gruppo, prima Peroni nel 2021 e poi Nastro Azzurro. Con questo cambio volevamo celebrare l’orgoglio delle origini e insieme iniziare un percorso nuovo, puntando a valorizzare gli asset e il profilo internazionale di questo prodotto, che ormai è simbolo dell’italian lifestyle nel mondo dove è già conosciuto e apprezzato come ‘Peroni Nastro Azzurro’. Un futuro di cui Peroni Nastro Azzurro 0.0% è un perfetto esempio perché ci permette di offrire ai consumatori una scelta più ampia che si adatta nuovi trend e modelli di consumo.

Puntate anche su Birra Kozel, la birra ceca più venduta e apprezzata al mondo, con 4,5 milioni di ettolitri venduti. Poco più di un anno fa l’avete lanciata anche in Italia per arricchire l’offerta premium di Birra Peroni. A un anno di distanza da quel lancio, quale bilancio si può fare? Inoltre, lei ha affermato in un’intervista che, oltre al rilancio di Nastro Azzurro e di Kozel, “ci saranno altri progetti importanti”. Può anticipare quali?
Quello che posso dire è che siamo sempre in ascolto dei nostri consumatori per portare sul mercato prodotti che possano incontrare i loro gusti e stili di vita in continua evoluzione, quindi sicuramente sentirete parlare di altre novità. Riguardo a Kozel, siamo davvero contenti dell’accoglienza che il mercato italiano gli ha riservato. Per questo, dopo un primo anno che ci ha restituito risultati ottimi stiamo supportando il brand con nuovi investimenti così che sempre più consumatori possano conoscere questo prodotto.

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