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Francia, giornata decisiva per Lecornu: governo al voto di fiducia sulla riforma delle pensioni

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Francia, giornata decisiva per Lecornu: governo al voto di fiducia sulla riforma delle pensioni

È il giorno della verità per il governo Lecornu II, insediato solo da poche ore e già sotto assedio politico. Alle 15 il primo ministro Sébastien Lecornu prenderà la parola davanti all’Assemblea Nazionale, in una seduta cruciale che potrebbe determinarne la sopravvivenza. Al centro dello scontro politico resta la contestata riforma delle pensioni, la misura simbolo dell’era Macron, che continua a dividere la Francia e la sua maggioranza.

Francia, giornata decisiva per Lecornu: governo al voto di fiducia sulla riforma delle pensioni

In mattinata, Lecornu ha presieduto il primo Consiglio dei ministri, dedicato all’approvazione del disegno di legge di bilancio 2026 e alla manovra economica. Un segnale di normalità istituzionale in una giornata che però si preannuncia ad alta tensione, con il governo che rischia di cadere già al primo voto di fiducia.

Le richieste della sinistra
Socialisti ed ecologisti hanno chiesto al premier una “sospensione completa e immediata” della riforma, che prevede l’aumento graduale dell’età pensionabile da 62 a 64 anni e un rallentamento dell’incremento dei contributi necessari per accedere al pensionamento. Solo questa concessione, avvertono, potrebbe convincerli a non sostenere la mozione di sfiducia presentata dalla sinistra unita e appoggiata anche dalle estreme di Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon.

Lecornu, uomo di fiducia del presidente Emmanuel Macron e fino a pochi giorni fa ministro della Difesa, si trova così schiacciato tra la necessità di difendere la continuità politica dell’Eliseo e la pressione crescente del Parlamento, dove la nuova maggioranza non dispone di numeri solidi.

La riforma simbolo di Macron
La legge sulle pensioni è il provvedimento più controverso della presidenza Macron, approvato tra proteste di piazza, scioperi e scontri sociali. Per l’Eliseo rappresenta il pilastro della stabilità del sistema previdenziale francese e una condizione indispensabile per mantenere gli impegni di bilancio con Bruxelles. Per le opposizioni, invece, è il simbolo di un governo sordo alle disuguaglianze e distante dalle esigenze dei lavoratori.

Il presidente Macron ha più volte ribadito che la riforma non verrà toccata, definendola “necessaria e giusta”, ma il rischio politico di un voto di sfiducia immediato spinge ora il nuovo esecutivo a valutare alcune aperture tattiche.

L’ipotesi di un compromesso
Fonti vicine al governo non escludono che Lecornu possa proporre un rinvio dell’entrata in vigore di alcune misure, o una revisione temporanea dei parametri contributivi, per guadagnare tempo e costruire una base di sostegno più ampia. Tuttavia, ogni passo in questa direzione richiede l’avallo diretto del presidente, che finora ha mostrato rigidità su ogni modifica sostanziale.

Nell’Assemblea Nazionale l’atmosfera è già elettrica. I deputati della France Insoumise hanno annunciato un intervento “duro e senza sconti”, mentre i repubblicani si dividono tra chi auspica un “atto di responsabilità” e chi preferirebbe “far cadere subito un governo debole”.

Una fiducia appesa a un filo
Per restare in carica, Lecornu dovrà superare la mozione di sfiducia che verrà discussa subito dopo il suo discorso. Gli analisti politici francesi sottolineano che il margine è sottilissimo: bastano pochi voti per far cadere il governo e aprire una nuova fase di incertezza istituzionale.

La giornata, dunque, si annuncia decisiva non solo per il destino del premier, ma anche per la stabilità della presidenza Macron, che vede nella sopravvivenza del suo nuovo governo l’ultima occasione per mantenere la rotta delle riforme.

Dietro la tensione politica si intravede anche la crisi di un sistema istituzionale sempre più frammentato, in cui la Quinta Repubblica mostra i limiti di una coabitazione di fatto tra un presidente senza maggioranza e un Parlamento attraversato da fratture ideologiche profonde.

In un clima segnato da scioperi annunciati e manifestazioni già convocate dai sindacati, Lecornu dovrà tentare l’impresa di tenere insieme consenso parlamentare, sostegno popolare e lealtà all’Eliseo. Una sfida politica e personale che, nel giro di poche ore, potrebbe decidere il futuro del suo governo e forse dell’intera stagione macroniana.

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