Francia, inflazione in crescita a gennaio: +1,4% su base annua

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

L’inflazione in Francia è aumentata dell’1,4% su base annua nel mese di gennaio 2025. Lo rende noto l’Istituto nazionale di statistica e studi economici (Insee), che ha diffuso oggi i dati preliminari sull’andamento dei prezzi al consumo. Il dato mostra una leggera accelerazione rispetto al mese precedente e si inserisce in un quadro di stabilizzazione dell’inflazione, dopo i picchi registrati negli ultimi due anni a seguito della crisi energetica e delle tensioni geopolitiche internazionali.

Francia, inflazione in crescita a gennaio: +1,4% su base annua

A trainare l’aumento dei prezzi sono stati principalmente il settore dei servizi e l’energia, con un impatto significativo sulle spese delle famiglie francesi. Sebbene il dato sia ancora inferiore alla media storica pre-pandemia, gli economisti continuano a monitorare gli effetti delle politiche monetarie e fiscali adottate dalle autorità francesi e dalla Banca Centrale Europea.

Servizi e energia al centro dell’aumento dei prezzi
Analizzando la composizione dell’inflazione, l’Insee evidenzia che il comparto dei servizi ha contribuito in modo determinante all’incremento dell’indice generale. In particolare, i prezzi dei trasporti, delle assicurazioni e dei servizi alla persona hanno registrato una crescita sostenuta, riflettendo l’aumento dei costi operativi delle imprese e la ripresa della domanda interna.

Anche il settore dell’energia ha visto un’accelerazione, con un rialzo legato alla volatilità dei mercati globali del petrolio e del gas naturale. Il rientro dei prezzi registrato nella seconda metà del 2024 ha lasciato spazio a nuove pressioni al rialzo, in parte dovute alle fluttuazioni della domanda stagionale e all’andamento delle quotazioni internazionali. La revisione dei prezzi regolamentati per l’elettricità e il gas, annunciata dal governo francese, ha inoltre avuto un impatto diretto sulle bollette delle famiglie e dei piccoli imprenditori, contribuendo alla crescita dell’indice generale.

Dal lato dei beni di consumo, la crescita dei prezzi è stata più contenuta. I prodotti alimentari hanno mostrato un incremento moderato, mentre i beni industriali hanno beneficiato di una relativa stabilità delle catene di approvvigionamento. Tuttavia, il settore dell’abbigliamento e degli elettrodomestici ha registrato leggere variazioni al rialzo, riflettendo ancora alcuni effetti della crisi delle materie prime e dell’aumento dei costi di produzione.

Le politiche economiche e il ruolo della Banca Centrale Europea
L’inflazione in Francia si inserisce in un contesto più ampio di dinamiche europee, con la Banca Centrale Europea (BCE) impegnata a bilanciare la lotta all’inflazione con il sostegno alla crescita economica. Il 2024 è stato caratterizzato da una progressiva riduzione della pressione inflazionistica, favorita dall’inasprimento della politica monetaria e dal calo dei prezzi dell’energia dopo la crisi del 2022-2023.

Le decisioni della BCE sui tassi d’interesse continueranno a influenzare il costo del denaro e il credito al consumo, con effetti diretti sulle scelte di spesa delle famiglie e sugli investimenti delle imprese. L’istituto di Francoforte ha segnalato di voler mantenere un approccio prudente, valutando attentamente gli sviluppi macroeconomici prima di eventuali mosse di allentamento della politica monetaria.

A livello nazionale, il governo francese ha adottato una serie di misure per contenere l’impatto dell’inflazione sui consumatori, tra cui il mantenimento di alcuni sussidi energetici e incentivi per le famiglie a basso reddito. Tuttavia, le pressioni sul bilancio pubblico e la necessità di rispettare i vincoli fiscali europei potrebbero limitare la capacità di intervento dell’esecutivo nei prossimi mesi.

L’evoluzione della domanda interna e il mercato del lavoro
Un altro fattore chiave per comprendere l’andamento dell’inflazione in Francia è la dinamica della domanda interna. I consumi delle famiglie, pur in crescita, restano influenzati dall’erosione del potere d’acquisto dovuta all’aumento dei prezzi. Il governo ha puntato su politiche di sostegno al reddito e misure per incentivare la spesa, ma l’incertezza economica e le prospettive di crescita moderata potrebbero frenare una ripresa più marcata dei consumi.

Anche il mercato del lavoro gioca un ruolo cruciale. Il tasso di disoccupazione è rimasto relativamente stabile negli ultimi mesi, ma la crescita salariale non è stata uniforme nei vari settori. Se da un lato alcuni comparti, come il manifatturiero e i servizi ad alta specializzazione, hanno registrato aumenti salariali superiori all’inflazione, altri settori, come la grande distribuzione e l’ospitalità, continuano a subire pressioni sui margini, limitando la capacità di adeguare i salari al costo della vita.

In questo contesto, la dinamica dei prezzi nei prossimi mesi dipenderà da diversi fattori, tra cui le condizioni del mercato del lavoro, le decisioni della BCE e l’andamento delle materie prime a livello globale.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 22 record
Pagina
1
31/01/2025
L’indice del costo del lavoro negli Stati Uniti ha registrato un aumento dello 0,9% su bas...
31/01/2025
L’inflazione in Francia è aumentata dell’1,4% su base annua nel mese di gennaio 2025.
31/01/2025
Il mercato del lavoro tedesco mostra segnali di lieve peggioramento, ma i dati diffusi dal...
31/01/2025
Dopo settimane di indiscrezioni, è arrivata la conferma: la Corea del Nord ha ritirato le ...
31/01/2025
Donald Trump, ha annunciato un nuovo pacchetto di dazi che potrebbe avere ripercussioni si...
31/01/2025
Il Giappone chiude il 2024 con un tasso di disoccupazione in calo al 2,4% a dicembre.
Trovati 22 record
Pagina
1