Florida e Kennedy Jr.: la scienza? Un’opinione personale
- di: Marta Giannoni

Tra divieti al fluoro e vaccini negati, l’America disinveste sulla salute pubblica.
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Florida dice addio al fluoro: perché curare i denti quando si può difendere la “libertà”?
La Florida ha ufficialmente detto addio al fluoro nell’acqua potabile. Il governatore Ron DeSantis ha firmato la legge che vieta l’aggiunta di fluoro e altri “additivi chimici” nelle riserve idriche, portando lo Stato a essere il secondo negli Usa – dopo lo Utah – a prendere una simile decisione. Il motivo? “Difendere la libertà individuale dei cittadini”, ha detto DeSantis con un cipiglio da paladino della sovranità dentale.
Peccato che, secondo decenni di studi, la fluorazione dell’acqua sia considerata una delle misure di sanità pubblica più efficaci per prevenire la carie, soprattutto nelle fasce meno abbienti. Il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) l’ha definita “uno dei dieci più grandi traguardi della salute pubblica del XX secolo”. Ma, a quanto pare, nella nuova Florida sovranista i dentisti sono sospetti e l’alito fresco un lusso socialista.
Il Florida Department of Health ha provato timidamente a opporsi, ma nulla da fare. “La libertà viene prima della scienza”, ha dichiarato il deputato repubblicano Anthony Sabatini. E giù con applausi da parte di gruppi complottisti e teorici dell’”acqua controllata dal governo”. Perché bere un bicchiere d’acqua senza fluoro oggi, evidentemente, è un atto di resistenza civile.
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Kennedy Jr.: “Non ascoltatemi sui vaccini” – finalmente un consiglio sensato?
Mentre la Florida toglie il fluoro, Robert F. Kennedy Jr., attuale Segretario alla Salute degli Stati Uniti e celebre per le sue posizioni no vax, ha superato sé stesso durante un’audizione alla Camera il 14 maggio. “Non dovreste seguire i miei consigli sui vaccini”, ha dichiarato candidamente. Una frase che, in bocca a un privato cittadino, potrebbe sembrare autocritica. Ma detta da un ministro della Salute suona più come un tragicomico manifesto programmatico.
Kennedy, nominato da Donald Trump in uno di quegli slanci di genio che stanno riscrivendo il concetto di competenza, ha aggiunto: “Probabilmente vaccinerei i miei figli contro il morbillo, ma quello che penso è irrilevante”. Peccato che, nel frattempo, un’epidemia di morbillo stia colpendo duramente diversi Stati americani, in particolare Texas e Arizona, con oltre mille casi confermati e già tre morti – tra cui due bambini non vaccinati.
In risposta, Kennedy ha suggerito terapie alternative come budesonide, claritromicina e… olio di fegato di merluzzo. Sì, proprio lui: l’integratore che le nonne consigliavano per rafforzare le ossa, ora promosso come sostituto dell’immunizzazione. “È preoccupante che un alto funzionario federale promuova trattamenti senza basi scientifiche”, ha commentato il dott. Georges Benjamin, direttore dell’American Public Health Association, che ha accusato Kennedy di “rinunciare alla sua principale responsabilità”.
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Tagli alla sanità e ideologia: la salute come campo di battaglia
Come se non bastasse, Kennedy ha anche difeso i tagli drastici al personale del Dipartimento della Salute: 10.000 licenziamenti, nell’ambito del piano “slim state” voluto da Elon Musk e dallo stesso Trump. Il principio guida? Ridurre lo Stato, anche se poi crollano gli ospedali. Secondo fonti interne riportate da Politico, interi uffici regionali dei CDC sono stati chiusi o accorpati, con gravi rallentamenti nella risposta alle epidemie locali.
Il deputato democratico del Wisconsin, Mark Pocan, ha incalzato Kennedy durante l’audizione chiedendogli se avesse vaccinato i propri figli contro poliomielite e varicella. Risposta: “Non voglio dare consigli”. In altri contesti, si chiama omissione di soccorso.
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Quando la salute pubblica è un nemico politico
La battaglia culturale contro la scienza si sta trasformando in una piattaforma ideologica. Il New York Times ha sottolineato come negli Stati repubblicani il concetto di salute pubblica sia ormai associato a una pericolosa “agenda liberal”. E la nomina di Kennedy, no vax dichiarato e sostenitore del latte crudo, sembra più una provocazione che una scelta pragmatica.
Secondo un report dell’American Academy of Pediatrics , la fiducia nei vaccini è calata del 12% in sei mesi tra i genitori americani con figli sotto i 10 anni. “È il risultato diretto di messaggi contraddittori e pericolosi che arrivano dai vertici del potere politico”, ha dichiarato la presidente dell’associazione, Sandy Freeman.
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Il rischio sistemico: quando si scherza con la salute collettiva
Non si tratta solo di ideologia: è una questione di salute pubblica, di spesa sanitaria futura, di rischio collettivo. Il ritorno di malattie una volta sotto controllo, come il morbillo e la pertosse, è solo la punta dell’iceberg. Il divieto al fluoro, l’ambiguità sui vaccini, i tagli al sistema sanitario federale: tutto contribuisce a un indebolimento strutturale che rischia di esplodere al prossimo shock sanitario.
In uno scenario in cui la competenza è optional e la libertà consiste nel credere a chi urla più forte, la sanità americana si sta trasformando in un gioco d’azzardo. E quando si gioca con la salute, si perde sempre. Ma almeno, in Florida, lo si fa con denti cariati ma piena libertà.