La nuova maggioranza di Piazzetta Cuccia ridisegna gli equilibri: lista in arrivo entro il 3 ottobre, ipotesi delisting sullo sfondo. A Trieste si allunga il negoziato con Bpce su Natixis e cade la penale; intanto il Leone piazza un RT1 da 500 milioni con ordini record.
(Foto: da sinistra il presidente Mps Nicola Maione e Luigi Lovaglio, AD).
Il controllo dell’86,3% di Mediobanca in mano a Mps è il fatto che sposta gli assi del sistema. Non è solo una partita di governance: è il nuovo baricentro della finanza italiana. A Siena, il cda guidato da Nicola Maione ha fatto il punto post-opa e ha avviato la stretta finale sulla lista per il board di Mediobanca, con il comitato nomine al lavoro insieme a Korn Ferry. La ricognizione passa anche dal confronto con gli azionisti forti – Delfin e Caltagirone. L’orizzonte è corto: lista pronta entro il 3 ottobre per l’assemblea del 28.
Il cambio di passo a Piazzetta Cuccia
La percentuale raccolta nell’offerta ha ridotto il flottante al 14% e rende concreto – non inevitabile – lo scenario di delisting. Il messaggio ai clienti corporate e private è di continuità operativa con un azionista stabile e un perimetro di business che resta focalizzato su advisory, credito specializzato e wealth.
La partita del CEO e le “prime linee”
A Piazzetta Cuccia si cerca un amministratore delegato che garantisca continuità con la clientela “alta gamma” e una sintonia industriale con il nuovo controllo. Il perimetro è chiaro: top banker italiani cresciuti in primarie case d’investimento estere. Le prime linee interne sono state ascoltate solo per mappatura, non come candidati.
Generali-Natixis: trattativa prorogata, penale cancellata
L’alleanza sull’asset management tra Generali e la francese Bpce (Natixis IM) non salta, ma cambia pelle: proroga del negoziato fino al 31 dicembre e cancellazione della penale da 50 milioni. Arriva anche un paletto di governance: “La conclusione di un accordo definitivo sarà soggetta alla preventiva approvazione degli organi competenti”, hanno chiarito da Trieste.
Gli azionisti “pesanti” e la sensibilità politica
Il dossier resta sensibile: Delfin e Caltagirone hanno espresso perplessità sulla combinazione con Natixis, mentre sullo sfondo si intravede la valutazione del governo sul destino del risparmio gestito “italiano”. La cornice è quella di una decisione collegiale, ancorata ai board.
Il segnale ai mercati: debutta il Restricted Tier 1
Intanto Generali parla ai mercati con i fatti: collocato il primo bond perpetuo Restricted Tier 1 da 500 milioni, con domanda oltre 4,6 miliardi da circa 300 investitori. Il settlement è previsto il 2 ottobre. L’operazione aiuta a ottimizzare la struttura di capitale sotto Solvency II e conferma la presa del brand sugli istituzionali europei.
Scenari per Mediobanca
Con il flottante ai minimi, le opzioni vanno dal riassetto (nuova lista e CEO, continuità potenziata) alla fusione con Mps in chiave piattaforma credito-investment banking. Il delisting è possibile ma richiede tempi e consenso. L’obiettivo immediato resta stabilità di governance e continuità commerciale.
Lo snodo politico-istituzionale
Il 9 ottobre è attesa l’audizione di Luigi Lovaglio in Commissione parlamentare sul sistema bancario: un passaggio utile a chiarire rotta strategica, tutela della concorrenza e impatti sul mercato.
Perché conta
In dodici mesi l’Italia è passata dal salvataggio del più antico istituto al suo ruolo di regista su una delle case d’affari più influenti. Dopo la stagione dei tassi alti, parte la fase due: integrare, razionalizzare, difendere la capacità di servizio all’economia reale, evitando derive di feudalizzazione della finanza.