Zeppole, bignè, sfince e frittelle: dolci e specialità enogastronomiche saranno protagonisti assoluti della Festa del Papà 2025, per un giro d’affari stimato in circa 370 milioni di euro. È quanto emerge dal sondaggio condotto da Ipsos per conto di Fiesa-Confesercenti, che ha analizzato le scelte dei consumatori italiani per il 19 marzo, giornata tradizionalmente dedicata a San Giuseppe.
Festa del Papà: giro d'affari da 370 milioni di euro, vincono dolci e prodotti enogastronomici
Secondo l’indagine, il 58% degli italiani tra 18 e 65 anni ha intenzione di celebrare la Festa del Papà con un regalo. I più entusiasti sono i giovani tra 18 e 34 anni, con ben il 71% che acquisterà un dono per il proprio padre. Seguono le regioni del Centro e del Sud, rispettivamente con il 61% e il 60%, mentre al Nord la percentuale scende al 55%.
Enogastronomia protagonista assoluta
La gastronomia guida decisamente i consumi della festa, con il 46% degli intervistati che punterà su un dono legato al cibo o al vino. Si stima infatti che ben 130 milioni di euro saranno destinati proprio agli acquisti alimentari. Le scelte prevalenti riguarderanno sia dolci della tradizione locale come zeppole (Campania), bignè di San Giuseppe (Lazio), sfincia (Sicilia) e frittelle di riso (Toscana e Umbria), sia vini e prodotti alimentari di qualità.
Regali classici e tecnologia
Tra gli altri regali scelti dagli italiani emergono anche grandi classici come abbigliamento e accessori moda (18%), in particolare la cravatta, e prodotti di profumeria o cosmetici (12%). Non manca l'attenzione per la tecnologia, con un 12% che sceglierà gadget elettronici, percentuale che sale al 16% tra i più giovani. Il libro, invece, rimane una scelta minoritaria, preferito dal 6% degli intervistati, con un picco dell’8% nelle regioni settentrionali.
Permessi retribuiti per i papà: pochi ne usufruiscono
Un dato curioso rilevato dal sondaggio riguarda i permessi retribuiti concessi dalle aziende per la Festa del Papà: solo il 32% degli intervistati ha affermato che la propria azienda prevede questa possibilità, soprattutto al Nord (35%). Nonostante ciò, solo il 17% dichiara che ne usufruirà, mentre gli altri rinunciano perché non hanno figli minorenni (8%) o semplicemente preferiscono non utilizzarlo (7%).
La rivincita dell'artigianalità alimentare
Daniele Erasmi, Presidente di Fiesa, ha commentato con soddisfazione questa tendenza: «La Festa del Papà conferma una predilezione per la qualità e l’artigianalità della tradizione italiana. Questo comportamento è in linea con una rinnovata attenzione verso i prodotti tipici e la produzione territoriale. È un segnale molto positivo per le piccole imprese alimentari, che possono così riaffermare il proprio valore in termini di freschezza e autenticità della merce».
La Festa del Papà diventa quindi non solo un’occasione affettiva, ma anche un momento importante per l’economia locale e per la valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche italiane.