EY: "Dal 2025, la metà dei pagamenti effettuati in Italia saranno digitali"

- di: Daniele Minuti
 
È stata pubblicata l'analisi EY Digital Payments, che analizza i risultati di un sondaggio a cui hanno partecipato i principali player nel campo dei pagamenti e la fotografia scattata conferma la sempre più rapida tendenza verso una società "cashless".

EY: "Del 2025, la metà dei pagamenti effettuati in Italia saranno digitali"

La previsione infatti è di circa il 50% dei pagamenti avverrà senza l'utilizzo del contante, crescita importante rispetto al 33% dello scorso anno certificato dall'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano: il 70% degli intervistati prevede che la metà dei pagamenti saranno digitali, mentre un altro 25% crede possibile anche il raggiungimento della quota del 75% (il 4% ritiene fattibile andare anche oltre).
Motivi della crescita? Per il 54%, servizi come "buy now, pay later", prodotti basati sulla blockchain e le "super app" di pagamento (per il 39%).

Le criticità segnalate dagli intervistati sono frodi di pagamento e riciclaggio (36% e 25%), la complince normativa e l'alta competizione per i player (60% e 59%), Per l’80% degli intervistati, la collaborazione fra le diverse realtà è il vantaggio principale mentre il 36% vede l’abilitazione di nuovi modelli di business derivanti dalla collaborazione con attori finanziari tradizionali e il miglioramento e l’estensione dell’offerta grazie all’uso dei dati derivanti dai pagamenti (50% del campione) come vantaggi importanti.

Andrea Ferretti, Markets & Business Development Leader per i Financial Services di EY in Italia, ha dichiarato: "In un sistema economico e produttivo in cui le tecnologie necessarie ad abilitare i servizi digitali sono già una realtà, gli investitori stanno guardando con maggiore attenzione ai payments (infatti la raccolta di fondi per singola startup è in aumento) e le istituzioni italiane ed europee stanno già rivedendo le regolamentazioni al fine di agevolare questo processo di finanziamento per la nascita e lo sviluppo di nuove aziende. I player tradizionali e consolidati in tale contesto, oltre a focalizzarsi sulla trasformazione tecnologica, dovranno rivedere i propri modelli di business e semplificare i propri processi per favorire la collaborazione con tali realtà più dinamiche ed innovative e cogliere, di conseguenza, in modo tempestivo le opportunità di un mercato in continua evoluzione".

Andrea Paliani, Client Technology & Alliances leader di EY Europe West (nella foto), ha commentato: "Una trasformazione globale dell’industria dei pagamenti è in corso da anni, sfidando i fornitori storici e rimodellando relazioni, tempi e metodi di pagamento a cui eravamo abituati. Il COVID-19 ha però rafforzato la tendenza all'adozione del digitale nei pagamenti tra varie tipologie e cluster demografici (non più solo millennial e generazione Z). Si tratta però di un mondo a diverse velocità: per il 78% degli intervistati l’innovazione non si muove alla stessa velocità in tutti i Paesi europei e il 60% ritiene che l’Italia sia uno dei meno innovativi a causa di una generale immaturità digitale (indice DESI) ma anche della scarsa volontà di finanziare la svolta, attraverso interventi legislativi decisivi per i finanziamenti a favore delle fintech o per la protezione della proprietà intellettuale. La necessità di iniziative istituzionali ampie e una spinta decisa all’adozione di innovazioni esistenti è necessaria per supportare l’intero sistema economico, incrementando certezza, trasparenza negli scambi e riduzione di fenomeni come evasione e riciclaggio".

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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