Eni e BF insieme per sviluppare una filiera agro-industriale, per uso energetico, sul territorio nazionale

- di: Daniele Minuti
 
Eni e BF hanno annunciato la firma di un accordo di partnership finalizzato a valutare lo sviluppo di colture per uso energetico in Italia, andando a recuperare terreni in disuso senza entrare in competizione con la filiera alimentare.

Eni e BF insieme per sviluppare una filiera agro-industriale

La nota chiarisce che l'intesa prevede una fase di studio per valutare sostenibilità e competitività della filiera agro-industriale da sviluppare congiuntamente, in modo da recuperare aree marginali nel Paese tramite l'uso di pratiche agronomiche sostenibili.

All'inizio del prossimo anno prenderà il via una fase pilota finalizzata a coltivare le sementi da cui estrarre l'olio vegetale da dare alle bioraffinerie di Eni, dove sarà trasformato in biocarburanti.
La coltivazione potrà avvenire nelle aziende agricole in capo a BF, oltre che nei consorzi e cooperative delle organizzazioni professionali in Italia che potranno fare rete con entrambe le realtà, contando sul supporto di Eni e BF per introdurre pratiche innovative che abbiano conseguenze positive dal punto di vista dell'efficienza e della sostenibilità.

Un nuovo capitolo nella partnership fra Eni e BF, già partner nella joint venture paritetica Agri-Energy nata a gennaio dello scorso anno col fine di sviluppare sementi migliorate per la bio-raffinazione.

Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni (in foto), ha commentato: "Oggi rafforziamo la collaborazione con BF per un progetto che ha grandi potenzialità per il Paese, perché punta a rigenerare aree marginali, come quelle contaminate o degradate, e allo stesso tempo promuove lo sviluppo rurale e l’integrazione con l’industria energetica che sostiene la decarbonizzazione dei trasporti".

Federico Vecchioni, Amministratore Delegato di BF Spa, ha aggiunto: "L’alleanza tra Eni e BF si consolida con il Progetto Italia che dimostra il ruolo imprescindibile dell’agricoltura nella diversificazione delle fonti energetiche. Oltre alle attività di ricerca e sviluppo della joint venture nella nostra azienda in Sardegna, oggi diamo vita ad una nuova iniziativa che prevede lo studio e la successiva messa in produzione dei primi 2.000 ettari nazionali di terreni adibiti alle coltivazioni di semi oleaginosi. Il progetto permetterà di valorizzare aree abbandonate del Paese, recuperandole e inserendole in un circuito virtuoso che al contempo conferirà nuove opportunità di differenziazione delle proprie attività agli imprenditori agricoli italiani".

Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha concluso: "La Coldiretti sostiene con convinzione questa iniziativa che ci aiuterà a riportare alla produzione terreni abbandonati in un progetto di economia circolare. L’agricoltura vuole essere protagonista del percorso di transizione ecologica e garantire nuove fonti di energia a tutti i cittadini, ribadendo ancora una volta il valore sociale del nostro lavoro. Con Eni, BF e Consorzi Agrari d'Italia (CAI) lavoreremo anche per diffondere tecnologie digitali e di agricoltura di precisione che aiuteranno il progetto ad essere ancora più sostenibile".
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