Elezioni Liguria - Premiata la credibilità del centrodestra, per il centrosinistra tempo di riflessioni

- di: Redazione
 
Fossero state elezioni col proporzionale, il risultato sarebbe stato netto: il candidato del Pd avrebbe vinto con un grande margine su quello di Fratelli d’Italia. Quasi il doppio dei voti. E quindi, com’è possibile che la vittoria sia sfuggita ad Andrea Orlando, e che sia andata invece – per soli ottomila voti - al sindaco della città al centro dell’inchiesta giudiziaria che ha travolto Giovanni Toti? Cerchiamo di elencare alcuni punti.

L’astensionismo

La scarsa affluenza, circa il 46%, anche come conseguenza delle alluvioni che hanno flagellato la Liguria, mai come in questo caso ha condizionato l’esito finale. Significa che sono state coinvolte le ''tifoserie'' rispettive, e il centrodestra ha saputo convincere meglio i propri elettori. Come? Vediamo dunque i meriti del centrodestra.
Innanzitutto il candidato: Marco Bucci è stato convinto da una telefonata di Giorgia Meloni, che può vantare il merito di aver indicato il ''cavallo'' giusto. Bucci è stato un sindaco credibile, che si è speso per la ricostruzione del Ponte Morandi, e che non è mai stato lambito da questioni giudiziarie.
Eppure, è stato bocciato dal voto dei genovesi, che hanno preferito Orlando (circa 54 a 46). L’ex sindaco, infatti, ha avuto un vero exploit fuori di Genova. E questo lo si deve in gran parte al lavoro di Claudio Scajola. Che, per chi non lo ricordasse, è uno storico sindaco di Imperia, eletto quattro volte primo cittadino, ed è stato ministro dell’interno con Berlusconi. E’ noto per aver definito il giuslavorista Marco Biagi, ucciso a Bologna dalle Brigate Rosse ''un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza'' e per una vicenda giudiziaria (prescritta, comunque dopo l’assoluzione) relativa all’acquisto ''a sua insaputa'' di parte di una casa, a Roma, a due passi dal Colosseo. Quando era al Viminale, l’Alitalia decise che era necessario un collegamento aereo fra Fiumicino ed Imperia. Ebbene, Scajola è ancora un esponente che controlla molto bene il territorio, tant’è vero che nella sua provincia Bucci ha avuto più del 60 per cento.

La credibilità della coalizione


Per quanto litigioso, il centrodestra, quando si tratta di andare alle urne, si presenta sempre come una coalizione compatta ed affidabile. L’esatto contrario del centrosinistra.
E questo ci porta a

I demeriti del centrosinistra

Sin dal ’94, in un contesto di polarizzazione, è dimostrato che il centrosinistra vince se e quando offre agli elettori una coalizione che rappresenta tutto quello che ''non è centrodestra''. Cioè che raccoglie dai partiti di centro a quelli di sinistra-sinistra. In Liguria, invece, per via soprattutto di contrasti personali, Giuseppe Conte ha posto il veto sulla presenza di Matteo Renzi ed Italia Viva: col risultato che il terzo polo era assente dalla contesa.
Sarebbe bastato per vincere? Non possiamo dirlo, ma resta il fatto che la politica dei veti non ha mai portato a risultati concreti, e questa ne è un ulteriore conferma.

Il crollo dei 5 Stelle

Parallelamente al veto di Conte, si è assistito al crollo dei 5 Stelle, che non raggiungono nemmeno il 5% e devono assorbire lo schiaffo inferto loro dal fondatore, Beppe Grillo, genovese, che ha tenuto a far sapere di non essere andato a votare. Quale sarà il destino di questo movimento, adesso? La feroce lotta interna fra Grillo e Conte ha sicuramente allontanato molti elettori, e ha fatto con ogni probabilità tramontare definitivamente il sogno dell’ ''avvocato del popolo'' di assumere la leadership del centrosinistra. Quanto, appunto, alla leadership del centrosinistra, Elly Schlein non ne esce molto bene. Il candidato scelto è stato forse percepito come troppo ‘di Palazzo’ romano. Ha approvato il ''veto’' di Conte. Ha costruito uno schieramento troppo sbilanciato a sinistra.
Il voto Ligure può perciò aprire una seria riflessione nello schieramento che si oppone a Meloni e soci. Aprirsi a più forze, ridimensionare le ambizioni di Conte e di un movimento che pare in inarrestabile declino, presentarsi con un aspetto più moderato: sono questi i temi su cui si giocherà la politica nazionale.
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