Rapporto Bankitalia: la riduzione di inflazione e tassi potrà spingere la crescita

- di: Redazione
 

“In Italia il contesto macrofinanziario è rimasto stabile dallo scorso aprile. Permangono tuttavia rilevanti rischi riconducibili alle forti tensioni geopolitiche internazionali, all’elevata incertezza in alcune economie avanzate e a possibili effetti delle politiche monetarie restrittive più intensi di quanto atteso. L’esposizione a questi rischi, prevalentemente di natura esogena, è amplificata dall’elevato debito pubblico e dalla scarsa crescita dell’economia italiana”.
Lo afferma la Banca d’Italia nel “Rapporto sulla stabilità finanziaria”, rilevando che il quadro macroeconomico resta piuttosto fragile. “Secondo le stime preliminari dell’Istat – afferma il Rapporto - la crescita del prodotto, di entità modesta nella prima metà dell’anno, si è arrestata nel terzo trimestre. In prospettiva, la riduzione dei tassi di interesse e il recupero del potere d’acquisto delle famiglie, facilitato dalla moderata inflazione, potranno fornire un impulso positivo all’economia”.
Le ultime proiezioni di Bankitalia, sostanzialmente invariate rispetto ad aprile, indicano che il prodotto interno lordo (Pil) crescerebbe dello 0,6 per cento nel 2024, dell’1,0 nel 2025 e dell’1,2 nel 2026. Sulle proiezioni di crescita gravano rischi prevalentemente al ribasso, già in parte materializzatisi nel terzo trimestre. 
Le previsioni di inflazione si sono ridotte ulteriormente, all’1,1 per cento quest’anno e all’1,6 nel successivo biennio. 
Secondo il quadro programmatico del Piano strutturale di bilancio di medio termine per gli anni 2025 e 2026, l’indebitamento netto diminuirebbe significativamente in rapporto al PIL nell’anno in corso, al 3,8 per cento, e continuerebbe a ridursi gradualmente nel quinquennio successivo, portandosi sotto la soglia del 3 per cento dal 2026. L’incidenza del debito aumenterebbe quest’anno e nel biennio seguente, fino al 137,8 per cento del Pil, anche riflettendo gli effetti di cassa dei consistenti incentivi edilizi concessi negli scorsi anni; tornerebbe poi a scendere dal 2027. 
Tuttavia, rileva il Rapporto a fronte delle crescenti incertezze sulle prospettive di crescita, occorrerà mantenere un approccio ancora più prudente nella gestione delle finanze pubbliche. L’elevato livello del debito, in particolare, continua a rappresentare una fonte di vulnerabilità significativa per l’economia italiana; assicurare che la sua incidenza sul prodotto si collochi nel medio periodo su un sentiero di stabile riduzione rimane un obiettivo prioritario.
Infine, Bankitalia evidenzia che l’indicatore delle condizioni di stress finanziario per l’Italia si è mantenuto su valori contenuti
Sui mercati finanziari italiani, le condizioni sono leggermente migliorate nei comparti dei titoli di Stato e dei titoli azionari e obbligazionari bancari, mentre sono peggiorate in quello delle azioni delle società non finanziarie.

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