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Terna accelera su utili e investimenti: semestre da record

- di: Marta Giannoni
 
Terna accelera su utili e investimenti: semestre da record
Volano ricavi e profitti, boom degli investimenti per la transizione. L’Ad Di Foggia: “Rete strategica per la decarbonizzazione del Paese”. Nel primo semestre oltre 1,3 miliardi di euro in opere infrastrutturali Previsti ricavi a 4 miliardi e utile netto sopra il miliardo nel 2025.

Rete elettrica, volano strategico d’Italia

È un primo semestre da incorniciare per Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale: utili, ricavi e investimenti toccano livelli record, riflettendo la centralità crescente delle infrastrutture energetiche nel contesto della transizione ecologica e della sicurezza nazionale. A guidare la crescita è un mix calibrato di efficienza industriale, visione strategica e innovazione, in linea con gli obiettivi del Piano Industriale 2024-2028.

I numeri parlano da soli: tra gennaio e giugno 2025 il gruppo ha registrato un utile netto di 587,7 milioni di euro, in crescita del 7,9% rispetto allo stesso periodo del 2024. I ricavi si attestano a 1,894 miliardi (+8%), mentre l’EBITDA sale a 1,36 miliardi (+8,2%) e il risultato operativo (EBIT) tocca i 913 milioni (+9,2%).

Ma è sul fronte degli investimenti che si registra il vero salto di qualità: 1,3 miliardi di euro nei primi sei mesi, +26,6% rispetto all’anno scorso, con un’accelerazione ancora più marcata nel solo secondo trimestre (+35,3%). Si tratta del valore più alto mai registrato da Terna in un semestre.

Di Foggia: “Infrastrutture decisive per la sovranità energetica”

“Questi risultati confermano la solidità delle scelte strategiche compiute e ci permettono di guardare con fiducia agli obiettivi futuri”, ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, amministratrice delegata e direttrice generale del gruppo, in una nota del 29 luglio. “Gli investimenti messi in campo testimoniano il valore strategico della rete elettrica nazionale, che è il vero abilitatore della decarbonizzazione e una leva fondamentale per ridurre la nostra dipendenza energetica dall’estero”.

L’impostazione della manager è coerente con l’orientamento europeo: nel 2023 la Commissione UE ha definito le reti elettriche intelligenti e resilienti come “infrastrutture critiche”, da potenziare per reggere l’urto della transizione energetica e delle nuove sfide geopolitiche.

L’obiettivo 2025: crescita in uno scenario incerto

Nonostante un contesto macroeconomico tutt’altro che semplice – tra rallentamento globale, tensioni commerciali e inflazione latente – Terna prevede di chiudere l’anno con 4,03 miliardi di ricavi, 2,7 miliardi di EBITDA e 1,08 miliardi di utile netto. Una traiettoria ambiziosa ma ben ancorata ai fondamentali: il core business regolato garantisce stabilità, mentre la spinta agli investimenti rafforza la competitività di lungo periodo.

Il piano industriale aggiornato – che prevede 16,5 miliardi di euro entro il 2028 – punta su progetti chiave come il Tyrrhenian Link, il Polo Sicilia, l’interconnessione con la Svizzera e il rafforzamento del sistema adriatico. Queste opere sono “indispensabili per integrare le rinnovabili e garantire la resilienza del sistema”, ha ricordato il presidente di Terna, Igor De Biasio, durante il CdA di approvazione dei conti.

Il piano di Terna si gioca sull’innovazione tecnologica

Terna non è più soltanto un operatore infrastrutturale, ma un attore tecnologico a tutti gli effetti. Tra i filoni di sviluppo più promettenti ci sono i sistemi digitali di gestione della rete, i modelli previsionali basati sull’intelligenza artificiale e le piattaforme di monitoraggio ambientale.

La società ha avviato collaborazioni con università e centri di ricerca – tra cui il Politecnico di Milano e il Cesi – per accelerare sull’automazione e sulla cybersicurezza. Come sottolineato da Energy Strategy Group, “la rete del futuro non sarà solo più estesa, ma anche più intelligente, capace di bilanciare in tempo reale la domanda e l’offerta grazie a sistemi predittivi e digital twin”.

Una rete al servizio della decarbonizzazione

La vera posta in gioco, però, è la neutralità climatica. Terna ha il compito di abilitare l’elettrificazione dei consumi, rendendo possibile il passaggio da combustibili fossili a energia pulita in settori chiave come trasporti, industria e riscaldamento.

Secondo i dati aggiornati al 30 giugno 2025, l’Italia ha già raggiunto il 43% di produzione elettrica da fonti rinnovabili, ma per arrivare al 65% previsto entro il 2030 serviranno investimenti massicci nella rete. In questo quadro, le opere infrastrutturali sono fondamentali per connettere gli impianti rinnovabili – spesso collocati in aree periferiche – con i centri di consumo.

Lo sguardo al mercato: fiducia confermata

Gli analisti hanno accolto con favore i risultati semestrali: Banca Akros conferma il giudizio “accumulate” con target price a 8,5 euro, citando la solidità dei conti e la visibilità sui ritorni degli investimenti. Anche Mediobanca Securities mantiene il rating “outperform”, segnalando “l’efficace esecuzione del piano industriale in un contesto geopolitico complesso”.

In Borsa, il titolo Terna ha reagito positivamente: alla chiusura del 29 luglio ha guadagnato l’1,2%, consolidando una performance da inizio anno del +9,8%.

Una missione nazionale oltre la Borsa

Oltre ai numeri e ai grafici, Terna incarna oggi un’idea di sviluppo infrastrutturale strategico non solo per il sistema elettrico, ma per l’autonomia energetica, la sostenibilità e l’inclusione territoriale. Il potenziamento della rete significa anche superare i colli di bottiglia tra Nord e Sud, favorire l’integrazione europea e proteggere l’Italia dalle crisi energetiche globali.

Nel Paese che vuole diventare l’hub energetico del Mediterraneo, la rete è il vero campo di battaglia del futuro. E Terna, con i numeri di questo semestre, dimostra di essere pronta alla sfida.

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