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Draghi: “La sicurezza dell’Europa in bilico per la svolta di Trump”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Draghi: “La sicurezza dell’Europa in bilico per la svolta di Trump”

Mario Draghi suona l’allarme. L’ex premier, oggi consulente speciale della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, parla chiaro davanti al Senato: la sicurezza dell’Europa è in discussione. Il motivo? La svolta nella politica estera americana sotto la nuova amministrazione Trump e la crescente minaccia rappresentata dalla Russia.

Draghi: “La sicurezza dell’Europa in bilico per la svolta di Trump”

“La nostra sicurezza è messa in dubbio dal cambiamento dell’orientamento del nostro principale alleato nei confronti della Russia, che con l’invasione dell’Ucraina ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l’Europa”, dice Draghi, che avverte: il tempo per reagire si sta accorciando. “Gli indirizzi della nuova amministrazione Usa hanno drasticamente ridotto il tempo disponibile”, sottolinea, segnalando il rischio di un’Europa più isolata nei fori internazionali e più vulnerabile davanti alle sfide globali.

Difesa comune, l’Europa deve svegliarsi

La preoccupazione non è solo politica, ma anche militare. Draghi insiste sulla necessità di costruire una “catena di comando continentale” per garantire una difesa europea realmente operativa. “Chi difenderà i nostri confini? Con quali mezzi? Con quali risorse?” sono le domande che lascia sul tavolo. Per Draghi, è chiaro che l’Europa non può più permettersi di dipendere interamente dagli Stati Uniti per la propria sicurezza.

Il tema tocca anche la competitività economica. L’ex premier avverte che le nuove politiche protezionistiche degli Stati Uniti, con i dazi su prodotti europei e italiani, avranno un impatto pesante sulle imprese. “La nostra prosperità, già minacciata da anni di bassa crescita, si basava su un ordine commerciale oggi sconvolto”, spiega.

Energia e imprese: servono soluzioni rapide

Ma c’è un altro nodo cruciale: il costo dell’energia. Draghi lo definisce una zavorra per la competitività del continente. Le imprese europee, e italiane in particolare, stanno affrontando prezzi dell’energia molto più alti rispetto ai competitor internazionali. “Così facendo rischiamo di perdere interi settori industriali e di frenare l’innovazione”, ammonisce.

Il messaggio di Draghi è chiaro: l’Europa non può permettersi di rimanere a guardare. Difesa comune, strategie economiche mirate, autonomia energetica: il tempo per agire si sta esaurendo. E, avverte l’ex premier, non ci saranno seconde possibilità.

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