Draghi al congresso CISL: "Siamo qui per fare quello che serve all'Italia"

- di: Redazione
 
L'ennesima prova che il Paese sta affrontando, conseguenza della pandemia e, oggi, della guerra che la Russia ha voluto portare in Ucraina, deve essere al centro dell'azione delle centrali sindacali che, mai come ora, devono portare un contributo di idee, di progetti, di sollecitazioni. È quello che intende fare la CISL che ha scelto, come filo conduttore del suo 19/mo Congresso, un tema che è anche un programma, ''Esserci per cambiare'', offrendo la sua disponibilità a dare un contributo fattivo alla ripresa. Un tema, peraltro, sulla cui scelta si è espresso positivamente lo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi, che è stato accolto dal segretario generale della CISL, Luigi Sbarra.

Il premier Mario Draghi ha partecipato al congresso CISL

''Condivido molto il titolo che avete scelto per il vostro congresso" - ha detto dal palco Draghi-:" 'Esserci per cambiare' è una frase diretta che racchiude anche il senso di questo governo. Siamo qui per far quello che serve all’Italia, ai lavoratori, alle imprese e siamo qui per farlo insieme a voi alle parti sociali''.

Quello che Draghi ha pronunciato non è stato il ''solito'' discorso di partecipazione ad un evento, ma è apparso come un appello alla coesione di tutti, a cominciare dalla parti sociali, che non possono sentirsi estranee o semplici osservatrici di quanto accade: ''Perché" - ha detto il primo ministro - "il cambiamento di domani dipende dalla nostra azione di oggi. E questa azione deve partire da una prospettiva concreta coraggiosa e condivisa. Fin dal suo insediamento - ha aggiunto - il governo ha cercato e direi molto spesso ha trovato il dialogo con i sindacati''

"Lo abbiamo fatto" - ha spiegato Draghi - "perché le buone relazioni industriali sono state essenziali in alcuni dei momenti più difficili della nostra storia. Penso innanzitutto al patto Ciampi del 1993 che ha reso l’Italia più forte e competitiva e che ha coniugato crescita economica, tutela dei diritti, difesa dei salari dei lavoratori. Come ha detto Franco Marini, un grande segretario della CISL, nel suo discorso si insediamento alla presidenza del Senato, "la forza di una democrazia matura come la nostra risiede anche nel sapere convergere insieme sulle decisioni e sulle scelte migliori per il nostro Paese''. '

'A marzo dello scorso anno con il ministro Brunetta"
- ha detto Draghi, quasi per elencare i successi del suo governo - "abbiamo firmato il Patto per l'innovazione del lavoro pubblico che ha inaugurato un metodo di confronto a partire dai temi dell’organizzazione del lavoro e della formazione professionale. A maggio il ministro Bianchi ha promosso il Patto sulla Scuola, con cui il Governo si è impegnato a valorizzare il personale scolastico e a investire sulla sicurezza degli istituti. Abbiamo collaborato in modo costante e proficuo per la gestione della pandemia''.

Poi, ha detto ancora, ''le intese sui protocolli contro il Covid 19 e sulla vaccinazioni in azienda ci hanno permesso di riaprire il paese più velocemente e di far ripartire l’economia in sicurezza. Collaboriamo nell’attuazione del PNRR grazie al tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale. Lo strumento essenziale per realizzare al meglio le riforme e gli investimenti che servono al paese in particolare ai giovani, alle donne al Mezzogiorno''.

''Questo elenco non esaustivo"
- ha scandito Draghi - "dimostra che i risultati raggiunti dal governo sono il prodotto di un metodo che ci siamo voluti dare insieme. Voglio ringraziare anche ovviamente il segretario Sbarra e la CISL, ma anche la Cgil e la Uil i cui i segretari non ci sono oggi, per lo spirito di leale e franca collaborazione che auspico possa rafforzarsi ulteriormente nei prossimi mesi''. Nel suo lungo intervento, che ha raccolto il plauso della platea, per i contenuti e anche per il modo di proporli, Draghi ha parlato della guerra in Ucraina, che ''rende i nostri sforzi di cambiamento più complessi e al tempo stesso anche più necessari'' e di come il mercato dell’energia ''vive una fase di enorme volatilità che penalizza i lavoratori e le imprese. I blocchi all’esportazione, i colli di bottiglia negli approvvigionamenti, i ritardi nelle consegne hanno messo in luce la debolezza dei nostri sistemi industriali''.

''Queste crisi" - ha spiegato Draghi - "colpiscono in particolare i cittadini più vulnerabili, le realtà sociali più fragili e mettono a dura prova la coesione sociale. Ci costringono a ripensare la nostra politica energetica, le nostre catene produttive, il nostro sistema di filiera''.

Il presidente del Consiglio si è quindi a lungo soffermato sulle misure a favore delle famiglie, soprattutto quelle economicamente disagiate, ricordando che quest'anno la pressione fiscale calerà di 0,4 punti percentuali rispetto all’anno scorso, la riduzione più consistente degli ultimi 6 anni. Draghi ha poi affrontato un tema che le organizzazioni sindacali hanno nella loro agenda quotidiana, la sicurezza dei lavoratori. ''Voglio ricordare ancora una volta" - ha detto - "le persone che hanno perso la vita mentre lavoravano: oltre 1200 nel solo 2021. Alle loro famiglie, ai loro colleghi esprimo la più sentita vicinanza del Governo e la mia personale. Con la collaborazione attiva di voi sindacati siamo intervenuti per rafforzare e rendere più partecipato il sistema dei controlli. Potenziare le attività ispettive però non basta. Le aziende devono fare attività di formazione, di manutenzione, di prevenzione. E’ un tema di civiltà che qualifica una democrazia''.

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