Damiano David e il coraggio della fragilità: il primo album da solista tra paure, amori e rinascita
- di: Giulia Caiola

Il ragazzo che ha portato il rock italiano sulle vette globali adesso canta la sua voce più intima. Damiano David, frontman dei Måneskin, si mette a nudo in Funny Little Fears, il suo primo album da solista, in uscita il 16 maggio. Non è un tradimento verso il gruppo, ma una parentesi necessaria, un’esplorazione personale in cui l’energia abrasiva delle chitarre cede il passo a una scrittura più introspettiva, quasi confessionale. “Questo disco è il mio diario emotivo”, ha detto senza mezzi termini. E in effetti, l’ascolto delle prime tracce già pubblicate rivela un artista che scava dentro di sé, senza paura di mostrare le crepe.
Damiano David e il coraggio della fragilità: il primo album da solista tra paure, amori e rinascita
C’è una frase che ricorre spesso nelle sue dichiarazioni promozionali e che forse riassume meglio di tutte il senso di questo debutto: “È stata una lunga seduta di psicoanalisi.” Una terapia in forma di canzone, verrebbe da dire. Funny Little Fears, letteralmente “Piccole Paure Buffe”, è in realtà una collezione di paure non affatto piccole, che si intrecciano alla solitudine, all’insicurezza, alla fatica di crescere. È il tentativo di prendere il controllo, di accettarsi per come si è. Damiano non nasconde di aver vissuto un anno complicato, tra la fine di una relazione importante e la riscoperta di sé al di fuori del perimetro stretto della band.
Un nuovo lessico musicale
L’ascoltatore che si aspetta le chitarre taglienti dei Måneskin potrebbe rimanere spiazzato. Qui il suono vira verso il pop d’autore, con accenti soul e gospel. “Silverlines”, il singolo che ha aperto il nuovo corso, è stato prodotto da Labrinth e si muove su registri vocali profondi, evocativi, lontani dalla teatralità glam-rock a cui Damiano ci aveva abituato. I successivi “Born With a Broken Heart” e “Next Summer” proseguono su questa linea di malinconia elegante, con arrangiamenti curati e testi che raccontano più di quello che dicono. È una musica pensata per essere ascoltata a fondo, magari in cuffia, a occhi chiusi, nel tentativo di riconoscersi in quelle stesse paure.
Dove Cameron, un amore che cura
Nel disco c’è anche la traccia di una rinascita sentimentale. Damiano ha ufficializzato da tempo la relazione con l’attrice e cantante americana Dove Cameron, e non ha mai fatto mistero di quanto questa nuova complicità abbia rappresentato un’àncora nei mesi più bui. “Mi ha aiutato a rimettere insieme i pezzi”, ha confessato in un’intervista. È facile immaginare che alcune delle canzoni siano dedicate proprio a lei, come fossero lettere non spedite o conversazioni notturne trasformate in armonia. L’amore, in questo contesto, non è un rifugio ma una possibilità: quella di accettarsi, anche quando ci si sente fragili o sbagliati.
Un tour che sa di sfida
A certificare la volontà di misurarsi da solo con il pubblico, Damiano ha annunciato un tour mondiale che partirà a ottobre. Le tappe italiane sono già sold out: Milano il 7 ottobre, Roma l’11 e 12. Poi toccherà ad Asia, Stati Uniti, Sud America. È il passaggio definitivo da icona collettiva a narratore personale, con tutte le incognite del caso. Ma anche con la consapevolezza che la voce, quella, è rimasta potente e riconoscibile, anche quando smette di urlare e inizia a raccontare.
I Måneskin non finiscono qui
Naturalmente, la domanda è inevitabile: che ne sarà dei Måneskin? Damiano è stato molto chiaro: non è un addio, ma una pausa creativa. La band tornerà, più forte e più matura, arricchita da esperienze individuali che faranno bene al suono collettivo. Non è difficile credergli. Da sempre, i percorsi paralleli servono a nutrire quello che si costruisce insieme. E in fondo, Funny Little Fears è anche un omaggio a tutto ciò che lo ha reso l’artista che è: un ragazzo cresciuto in fretta, che ha scelto di fermarsi un attimo per guardarsi dentro.
Un disco che parla anche a noi
In un’epoca in cui l’immagine è tutto e la vulnerabilità è vista come una debolezza, Damiano David decide di esporsi. Non è solo un gesto artistico, ma anche un atto politico. Parlare delle proprie paure, cantarle, metterle in fila come se fossero una mappa per orientarsi nel buio, significa dire che la fragilità non è una colpa. Che il dolore può diventare bellezza. Che anche dietro il trucco e il palco c’è qualcuno che, semplicemente, ha bisogno di essere ascoltato.