La tregua tra Israele e Hamas è crollata la scorsa notte, quando l'esercito israeliano ha lanciato una serie di raid aerei sulla Striscia di Gaza, causando la morte di almeno 330 persone, tra cui donne e bambini, secondo il Ministero della Salute di Gaza. Le operazioni hanno colpito diverse località, da Gaza City a Khan Younis, segnando la fine di una tregua durata quasi due mesi e mettendo nuovamente sotto pressione la popolazione civile, già provata da settimane di conflitto.
Israele rompe la tregua, Crosetto: "Molto preoccupati"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha giustificato l'azione come una risposta al rifiuto di Hamas di liberare gli ostaggi israeliani e di accettare le proposte dei mediatori per estendere il cessate il fuoco. Netanyahu ha dichiarato che Israele agirà con crescente forza militare contro Hamas, sottolineando che il rilascio degli ostaggi è una priorità assoluta per il governo.
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha avvertito che "si apriranno le porte dell'inferno" e che Hamas sarà colpita con una forza mai vista prima se non rilascerà tutti i 59 ostaggi rimasti. L'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione delle zone al confine con Israele, aumentando il livello di allerta per possibili attacchi missilistici. Nel frattempo, le famiglie degli ostaggi hanno espresso profonda preoccupazione, chiedendo un incontro urgente con Netanyahu per fermare l'uccisione dei loro cari e trovare una soluzione che eviti ulteriori perdite umane.
La Casa Bianca ha espresso sostegno alle azioni di Israele, affermando che "chi terrorizza Israele pagherà". Il presidente americano Joe Biden è stato aggiornato costantemente sulla situazione e ha ribadito che gli Stati Uniti continueranno a sostenere Israele nella sua lotta contro Hamas, pur auspicando una ripresa delle trattative per evitare una nuova escalation incontrollata.
Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha espresso forte preoccupazione per l’escalation del conflitto: "Siamo molto preoccupati. Speriamo di riuscire a ripristinare una tregua, ma non sono ottimista". Crosetto ha sottolineato come la situazione sia estremamente delicata e come l'Italia, insieme agli alleati europei, stia monitorando con attenzione l’evolversi della crisi, con l’obiettivo di favorire una soluzione diplomatica.
La situazione a Gaza è drammatica: gli ospedali sono sopraffatti dal numero di feriti, le infrastrutture civili sono gravemente danneggiate e le scorte di beni di prima necessità si stanno esaurendo. Organizzazioni umanitarie hanno lanciato l'allarme, chiedendo corridoi sicuri per portare aiuti alla popolazione stremata. La comunità internazionale teme che questa escalation possa portare a un conflitto su larga scala, con conseguenze devastanti per i civili e un ulteriore deterioramento della stabilità in tutta la regione mediorientale.
In conclusione, la rottura della tregua tra Israele e Hamas ha innescato una nuova ondata di violenze, mettendo a rischio la vita di numerosi civili e complicando ulteriormente gli sforzi diplomatici per una soluzione pacifica del conflitto. Con la tensione che continua a salire, il futuro della regione appare sempre più incerto.