Covid-19: la commissione cerchi la verità e questa volta lasci da parte la politica

- di: Redazione
 
Nel grande gioco della politica, dove ciascuno fa il suo ruolo (la maggioranza fa la maggioranza; l'opposizione fa l'opposizione; il terzo polo fa quel che vuole, a secondo se soffia libeccio o tramontana), fa irruzione la commissione d'inchiesta sul Covid-19, un organo bicamerale che la coalizione di governo ha fortemente voluto e che, avendo come scadenza naturale quella della legislatura, dovrà fare chiarezza sulla risposta dello Stato all'emergenza pandemica.
Parlare di Stato, in questo caso, non è generico perché i trenta commissari non avranno tra le loro competenze quella di indagare sul comportamento delle Regioni, e questo è abbastanza singolare, visto che questi organismi territoriali hanno avuto ruoli da protagonista nella gestione dell'emergenza, pur dovendosi adeguare alle decisioni del governo. In particolare, quindi, la commissione cercherà di avere elementi chiari sul mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale, sull'azione di contrasto al virus, sul reperimento ed acquisizione delle mascherine (e quindi sui criteri seguiti per fare fronte al fabbisogno nazionale), sulle chiusure delle scuole e l'acquisto degli ormai mitiche seggiole a rotelle, sulle misure di limitazione delle libertà personali (come i lockdown su scala nazionale).

Covid-19: la commissione cerchi la verità e questa volta lasci da parte la politica

Il putiferio che, nell'aula di Montecitorio, si è scatenato all'esito della votazione, che a larga maggioranza ha deliberato a favore dell'istituzione della commissione, non è certo giunto inatteso, poiché è abbastanza palese che, dietro di essa, ci siano motivi essenzialmente politici, sotto la spinta di quella porzione della maggioranza che ha sempre flirtato con i no-vax, anche se non lo ha mai ammesso.
Poco, però, vale ricordare che Giuseppe Conte, nella qualità di ex presidente del Consiglio, e Roberto Speranza, ex ministro della Salute sono stati prosciolti dalla Procura di Brescia e ritenuti non perseguibili dal tribunale dei Ministri per le vicende legate alla pandemia perché, nel caso dei magistrati lombardi, non sono stati rilevati a loro carichi fatti penalmente rilevanti e perseguibili. Ma qui, lo ripetiamo, la faccenda è esclusivamente politica perché la maggioranza uscita dalle urne nello scorso settembre è diversa dalla precedente e, se vuole capire e avere chiarezza, si muove nella direzione che ritiene più giusta o, comunque, rispondente alle sue esigenze.

Sul punto, però, si stanno manifestando due posizioni in seno alla maggioranza, non antitetiche, ma che mostrano distinte motivazioni o obiettivi diversi. Fratelli d'Italia con Alice Buonguerriero, fa capire di non volere fare sconti a nessuno: ''Verificheremo tutto: dalla app immuni agli effetti avversi dei vaccini che qualcuno vorrebbe restassero dei tabù''. In questo modo dando sostanzialmente credito a coloro che attribuiscono ai vaccini effetti nefasti, che nessuno nega (la casistica serve anche a questo), ma che ora vengono additati come meritevoli di accertamenti ulteriori rispetto a quelli della magistratura. Diversa la posizione che sembrano avere assunto Lega e Forza Italia che rivendicano alla commissione solo la ricerca della verità, senza fini persecutori. Perché è la verità che ''dobbiamo a noi e a coloro che non ci sono più''.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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