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Medioriente, restituito il corpo dell’attivista palestinese Awdah Hathaleen

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Medioriente, restituito il corpo dell’attivista palestinese Awdah Hathaleen
È stato restituito alla famiglia per la sepoltura il corpo di Awdah Hathaleen, attivista palestinese originario del villaggio di Umm al-Kheir, nella parte meridionale della Cisgiordania, noto per il suo contributo alla realizzazione del documentario ‘No Other Land’. Lo riferisce il Times of Israel, citando fonti locali e il gruppo israeliano per i diritti umani Human Rights Defenders Fund.

Medioriente, restituito il corpo dell’attivista palestinese Awdah Hathaleen

La cerimonia funebre si terrà nella mattinata di oggi, alle ore 10, presso la scuola del villaggio, secondo quanto comunicato dall’organizzazione israeliana. La restituzione del corpo è avvenuta a seguito di un accordo tra le parti, riferisce l’Ong. Secondo quanto riportato dai familiari, l’esercito israeliano avrebbe imposto come condizione per la restituzione che il funerale fosse contenuto, in forma ristretta e lontano dal centro abitato, per evitare potenziali tensioni nella zona.

Nei giorni precedenti, le donne del villaggio avevano intrapreso uno sciopero della fame come forma di protesta, chiedendo il rilascio della salma dell’attivista. La mobilitazione ha coinvolto la comunità locale e attirato l’attenzione di diverse realtà impegnate nella difesa dei diritti umani.

L’uccisione durante uno scontro con coloni israeliani

Awdah Hathaleen è stato ucciso il 28 luglio scorso durante uno scontro tra abitanti palestinesi e coloni israeliani, che secondo le fonti locali stavano conducendo lavori di scavo su terreni agricoli che il villaggio rivendica come propri. Secondo le prime ricostruzioni, un colono israeliano avrebbe aperto il fuoco, colpendo mortalmente l’attivista. Un uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo, ma è stato successivamente rilasciato all’inizio di questa settimana.

L’episodio ha acceso nuove tensioni sul territorio e ha riacceso il dibattito sulla violenza nelle aree rurali della Cisgiordania, dove si registrano frequenti scontri legati all’occupazione e alla proprietà della terra. La dinamica dei fatti è tuttora oggetto di verifiche e contestazioni incrociate, mentre gruppi palestinesi e organizzazioni internazionali chiedono chiarezza sull’accaduto e giustizia per la vittima.

Chi era Awdah Hathaleen

Originario di una delle comunità beduine del sud della Cisgiordania, Hathaleen era impegnato nella documentazione e nella difesa del territorio e dei diritti della sua comunità. Il suo nome è legato al documentario ‘No Other Land’, realizzato da un collettivo israelo-palestinese, che racconta l’esperienza quotidiana della resistenza non violenta nei villaggi minacciati da demolizioni, espropri e violenze.

La sua morte ha suscitato commozione tra gli attivisti locali e internazionali che avevano collaborato con lui e che da anni documentano le condizioni di vita nei territori occupati. L’opera a cui aveva contribuito è stata presentata anche in contesti internazionali, diventando uno strumento di testimonianza sulle dinamiche di espropriazione e sulle tensioni permanenti in Cisgiordania.

Una vicenda che riapre il fronte dei diritti nei Territori occupati

La restituzione della salma di Hathaleen arriva dopo giorni di pressioni da parte della comunità locale e degli attivisti, e si inserisce in un contesto più ampio di criticità nei rapporti tra popolazione palestinese, coloni israeliani e forze di sicurezza. La sua uccisione è solo l’ultima di una lunga serie di episodi che alimentano tensioni in un’area da anni segnata da scontri a bassa intensità ma ad alto impatto sociale e politico.

In attesa che le autorità israeliane forniscano ulteriori elementi sull’inchiesta e sull’esito delle indagini, la comunità di Umm al-Kheir si prepara a dare l’ultimo saluto a uno dei suoi giovani più noti e impegnati, simbolo di una generazione che cerca visibilità e diritti in uno dei contesti più delicati del conflitto mediorientale.
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