Consob: "Oltre la metà dei giovani si affida ai consigli degli influencer per investire"

- di: Barbara Bizzarri
 

Il rapporto redatto da Consob in materia di educazione finanziaria e giunto quest’anno alla nona edizione, mostra la crescita delle piattaforme social come fonte di “informazioni”. Un italiano su tre affida a questi portali le proprie scelte, e spicca un notevole 58% tra gli under 34, un vero e proprio record di dieci punti percentuali più alto della media mondiale, pari al 48% stando agli ultimi aggiornamenti dall’associazione Cfa Institute.

Consob: "Oltre la metà dei giovani si affida ai consigli degli influencer per investire"

Ad affidarsi ai cosiddetti “finfluencer” sono i più fragili: quelli con meno competenze. Si potrebbe ribattezzarla “finanza del sentito dire” e nonostante la scarsa trasparenza, oltre agli evidenti rischi connessi di mala informazione, è diventata la terza fonte comunicativa a cui si affida la clientela retail italiana; al pari dei portali gestiti dagli intermediari finanziari, più di giornali e siti internet istituzionali. La giostra dei social network, costituita da amici e influencer finanziari, si è trasformata nel nuovo megafono della finanza. Nel 2021 il caso GameStop aveva denunciato a tutto il mondo la forza raggiunta da questi strumenti, ora la Consob certifica, in un certo senso, la loro pervasività.

Scandali, sonore perdite ai danni di risparmiatori ingenui, fregature, nemmeno le inchieste giudiziarie (come quella condotta a maggio dall’Autority del mercato inglese e che vede nove persone indagate per esercizio abusivo dell’attività finanziaria) sembrano essere servite a scalfire la fiducia riposta nei social media tanto che oggi, nel nostro Paese, come rileva la Commissione di vigilanza, un italiano su tre forma su questi portali le proprie scelte di investimento.

L’aspetto forse più preoccupante messo in luce dall’indagine è però il ricorso alle piattaforme che si rivela essere particolarmente frequente tra coloro che, dati alla mano, mostrano il minor grado di cultura finanziaria. Tra gli oltre duemila soggetti intervistati dalla Consob, il 53% dei risparmiatori che ha dimostrato basse conoscenze di base ha dichiarato di informarsi proprio tramite i social. “Gli investitori con posizione finanziaria più solida – confermano gli esperti dell’Authority nazionale – ricercano più frequentemente le informazioni sugli investimenti da fonti informative ufficiali o specializzate sulla finanza”. In tale contesto, va da sé che chi si affida di più ai social media per raccogliere nozioni sugli investimenti, essendo meno competente e finanziariamente più fragile, può essere esposto con maggiore probabilità al rischio di assumere decisioni di investimento di cui non ha piena consapevolezza o che non è in grado di valutare adeguatamente, oltre al pericolo tangibile di essere vittima di frodi finanziarie.

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