La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) ha applicato per la prima volta la nuova disciplina degli “impegni”, introducendo un approccio innovativo nella gestione delle violazioni finanziarie minori.
(Foto: Paolo Savona, Presidente Consob)
Questa misura anticipa la riforma del Testo Unico della Finanza (TUF), attualmente in fase di revisione presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), con l’obiettivo di allineare la normativa italiana alle migliori pratiche europee e rendere il mercato borsistico nazionale più competitivo.
Primi casi di applicazione degli ‘impegni’
I primi due casi riguardano Luca Causin e Paola Fornasier, ai quali la Divisione Vigilanza Mercati della Consob aveva contestato l’abuso di informazioni privilegiate nell’operazione tra Cattolica e Generali. Entrambi hanno presentato i propri “impegni” per evitare sanzioni più severe. Nello specifico, Causin si è impegnato a versare 6.814,80 euro al Fondo per la tutela stragiudiziale dei risparmiatori e degli investitori, a partecipare a 30 ore di formazione sugli abusi di mercato, a vendere entro 14 giorni tutti i titoli nel suo portafoglio e ad astenersi dall’acquisto di azioni e obbligazioni per due anni, fornendo alla Consob un report semestrale sui titoli di Stato detenuti. Fornasier, invece, ha promesso un contributo di 5.000 euro al medesimo fondo e la partecipazione a corsi di formazione organizzati da SDA Bocconi, Banca Mediolanum e IVASS.
Obiettivi della nuova disciplina
La disciplina degli “impegni”, in vigore da circa un anno con l’entrata in vigore della Legge Capitali, mira a offrire una soluzione alternativa alle sanzioni tradizionali per violazioni non gravi. Questo approccio consente una chiusura più rapida dei procedimenti e promuove la rieducazione finanziaria dei soggetti coinvolti. Simone Alvaro, responsabile del servizio sanzioni amministrative di Consob, ha spiegato che la Commissione ha lasciato libertà alle parti di manifestare anche con originalità i contenuti degli impegni, sottolineando che molti illeciti sono spesso frutto di errori o superficialità.
Verso la riforma del Testo Unico della Finanza
Parallelamente, il Governo sta lavorando alla riforma del TUF per aggiornare l’ordinamento giuridico dei mercati dei capitali, semplificare le normative e rafforzare la tutela del risparmio. Il 5 marzo 2024 è stata approvata la legge n. 21, che delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per la revisione del TUF e delle disposizioni in materia di società di capitali contenute nel Codice civile applicabili anche agli emittenti. Tuttavia, il Senato ha recentemente approvato una proroga di ulteriori 12 mesi (portandoli a 24) del termine entro cui emanare i decreti legislativi sul mercato dei capitali previsti dalla legge delega, a causa della complessità della materia e della necessità di un’ampia consultazione con gli operatori del settore.
Consultazione pubblica e prospettive future
La Consob ha avviato una consultazione con il mercato sullo strumento alternativo degli "impegni", invitando gli operatori a fornire feedback e suggerimenti per migliorare l’efficacia di questa nuova disciplina. Questo processo partecipativo è fondamentale per garantire che le nuove norme siano adeguate alle esigenze del mercato e contribuiscano a rafforzare la fiducia degli investitori nel sistema finanziario italiano.
In conclusione, l’introduzione e l’applicazione della disciplina degli "impegni" rappresentano un passo significativo verso una maggiore flessibilità e modernizzazione del sistema sanzionatorio finanziario italiano, in attesa della completa riforma del Testo Unico della Finanza.