Congiuntura Confcommercio: "Recessione in vista per l'economia italiana"

- di: Daniele Minuti
 
I dati contenuti nella Congiuntura Confcommercio di novembre confermano l'inversione del trend visti nei primi mesi del 2022: i segnali di recessione registrati a ottobre infatti proseguono e il futuro prossimo sarà molto complicato per l'economia del nostro Paese.

Congiuntura Confcommercio: "Recessione in vista per l'Italia"

Le stime vedono un calo del PIL dello 0,7% su base mensile mentre la variazione su base annua dovrebbe attestarsi attorno allo 0,4%. Rallenta quindi l'economia, con la produzione industriale che a settembre è tornata a scendere dell'1,8% su base mensile e dello 0,5% su base annua, tendenza stimata in proseguimento sia a ottobre che a novembre. Simile la situazione nel mercato del lavoro, con la crescita minima degli occupati che tampona solo parzialmente il calo di 96.000 unità da giugno (dati che portano a un crollo della fiducia).

A pesare è però soprattutto l'inflazione, con una variazione del 3,4% su base m mensile e dell'11,8% su base annuale, oltre che una previsione di +0,4% in vista di novembre. Un trend che non accenna a fermarsi, con il calo della dinamicità dell'inflazione che non pare presupporre un rientro, atteso solo per il secondo trimestre 2023.

Ne consegue un calo dei consumi, calati a ottobre dell'1,4% su base annua (-2,7% di domanda per i beni e +2,1% per i servizi) registrando una flessione annua che inizia ad arrivare a livelli importanti.

Il direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella (nella foto), ha commentato: "La fine del 2022 si prospetta non meno complicata dei mesi autunnali. La crisi geo-politica non appare in via di rapida soluzione. Allo stesso tempo emergono indizi di minore dinamicità dell’economia mondiale in un contesto in cui l’inflazione risulta ancora elevata, seppure in rallentamento. Anzi, in rallentamento perchè si vede la recessione. L’opportuna politica dei sostegni compensa larga parte delle perdite di potere d’acquisto del reddito, ma nulla può contro la riduzione reale del valore della ricchezza liquida, un importante fattore di alimentazione della spesa delle famiglie. È sempre più probabile una recessione tecnica nei trimestri a cavallo della fine del 2022".
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