Confindustria: novembre negativo per le grandi imprese industriali, ma sul futuro c’è ottimismo

- di: Redazione
 
Novembre difficile per le grandi imprese industriali italiana secondo la rilevazione mensile del Centro Studi Confindustria (CSC), ma c’è ottimismo per ordini e produzione nei prossimi mesi.
La rilevazione CSC, infatti, a novembre segnala un deciso peggioramento tra le grandi imprese industriali associate a Confindustria. Quasi la metà delle aziende intervistate (46,9%) prevede una contrazione, moderata o significativa, della produzione industriale rispetto al mese precedente. Rimane comunque elevata la percentuale di imprese che stimano una produzione stabile, attestandosi al 46,8%. Soltanto una piccola quota, il 6,3%, ipotizza un moderato incremento dell’attività produttiva, mentre nessuna prevede un aumento significativo, segnando un quadro negativo dopo mesi in cui la produzione era ritenuta stabile o in crescita.

Confindustria: novembre negativo per le grandi imprese industriali

Ma arrivano anche le note di ottimismo: la domanda e gli ordini si confermano, secondo gli industriali, essere i principali punti di forza a sostegno della produzione nei prossimi mesi. Il saldo tra la quota di imprese che li considera fattori trainanti e quella che invece li ritiene ostacoli cresce significativamente, attestandosi al +7,8%.

Sul fronte della difficoltà a reperire manodopera resta un ostacolo rilevante : torna ad essere un ostacolo rilevante per la produzione e i costi di produzione continuano a preoccupare le grandi imprese industriali. Il saldo, presenta un peggioramento: passando dal -1,5% rilevato a ottobre al -3,4%. Rimangono invece stabilmente in territorio positivo i giudizi relativi alle condizioni finanziarie (+3,0%).

In miglioramento, pur mantenendo un saldo negativo, le aspettative riguardo la disponibilità di materiali che passano dal -1,2% di ottobre al -0,3% di novembre.

Il sentiment sulla disponibilità degli impianti, che nella precedente rilevazione risultava pressoché stabile con un saldo di -1,3%, subisce un netto peggioramento, scendendo a -3,7% e diventando la principale fonte di preoccupazione per gli industriali.
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