Confindustria-LUISS: "Dalle imprese estere un contributo importante all'economia italiana"

- di: Daniele Minuti
 
L'Osservatorio Imprese Estere di Confindustria e LUISS ha pubblicato il rapporto intitolato "Le imprese estere in Italia e i nuovi paradigmi della competitività", in modo da analizzare l'analisi del peso che le multinazionali hanno in Italia, delle loro caratteristiche, il loro posizionamento nelle catene mondiali e la loro attenzioni su temi legati alla sostenibilità.

Confindustria e LUISS pubblicano il rapporto “Le imprese estere in Italia e i nuovi paradigmi della competitività”

Secondo l'analisi, negli ultimi 10 anni, l'apporto delle multinazionali all'economia nostrana è cresciuto notevolmente: dal 2009 al 2019 gli occupati sono cresciuti del 23,6% (1,5 milioni), con il valore aggiunto generato che sale di 55 miliardi di euro, arrivando a 134 miliardi di euro (il 30% dell'incremento della quota paese). Con questi numeri, cresce il fatturato (+40,4%, a 624 miliardi di euro) con contributo rilevante per Ricerca e Sviluppo, con 4,3 miliardi di euro, cioè il 26% del totale della ricerca privata in Italia.

Il rapporto mostra come una corporate governance snella, grandi dimensioni e appartenere alle catene del valore globali, permettano alle multinazionali di reagire in modo tempestivo alle nuove sfide, come la crisi pandemica. Il loro profilo è inoltre ritenuto in linea col nuovo paradigma economico, che abbina crescita, sviluppo sociale e attenzione all’ambiente.

Barbara Beltrame Giacomello, Vicepresidente per l’Internazionalizzazione e presidente del gruppo tecnico Investitori Esteri di Confindustria (nella foto), ha commentato: "Le multinazionali, spesso a capo di filiere, sono realtà fortemente integrate sia nella nostra struttura produttive, che nel contesto istituzionale e territoriale in cui operano e sono assolutamente organiche alla vocazione industriale nazionale. Le catene globali del valore sono messe a dura prova dai rincari energetici, dalla difficoltà di reperimento e approvvigionamento di materie prime e da criticità logistiche. Questo porterà ad un ripensamento delle stesse catene del valore globali in cui l’Italia, con un approccio di sistema in cui la filiera diventa la cinghia di trasmissione tra imprese domestiche e a capitale estero, potrebbe cogliere importanti opportunità".

Vincenzo Boccia
, Presidente della LUISS, ha aggiunto: "Innovazione, resilienza, alta produttività, focus sulla sostenibilità e spiccata propensione ad investire in ricerca e sviluppo e in capitale umano: i punti di forza delle aziende internazionali in Italia, fotografate dal Rapporto dell’Osservatorio Imprese Estere, raccontano un ecosistema che dà un contributo fondamentale alla crescita economica del Paese. Oggi più che mai, la Ricerca ha un ruolo centrale per analizzare la complessità di trend e fenomeni della nostra società, comprendendone punti di forza e criticità e proponendo strategie e soluzioni che possano avere un impatto positivo per accelerare sviluppo e competitività della nostra economia".
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