Confindustria-Intesa Sanpaolo: 150 miliardi per la crescita delle imprese nel percorso "Competitività, Innovazione, Sostenibilità"

- di: Daniele Minuti
 
Emanuele Orsini, vice presidente per Credito, Finanza e Fisco di Confindustria e Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo hanno presentato a Venezia il nuovo accordo fra le due realtà relativo al percorso "Competitività, Innovazione, Sostenibilità", finalizzato a sostenere la crescita delle imprese.

Confindustria-Intesa Sanpaolo: 150 miliardi per le imprese

Nel corso dell'evento, che ha spiegato come Confindustria e Intesa Sanpaolo aiuteranno le imprese nostrane a muoversi secondo i tre driver principali che danno il nome al progetto, sono intervenuti Alessandro Fontana, (direttore Centro Studi Confindustria) autore del report sullo scenario macroeconomico, Gregorio De Felice (Chief Economist e Head of Research Intesa Sanpaolo) che ha presentato un contributo sul tema "Triveneto: quali leve per continuare a competere con successo" e Anna Roscio (Responsabile Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpaolo", che ha illustrato i dettagli dell'intesa.
L’intesa triennale (firmata lo scorso 18 ottobre) consolida la collaborazione fra due eccellenze italiane partita nel 2009.

De Felice ha evidenziato che la ripresa dell’economia del Triveneto viaggia spedita: primo semestre del 2021 le esportazioni hanno recuperato quanto perso lo scorso anno (Trentino-Alto Adige +10,4% rispetto al 2019; Friuli-Venezia Giulia +9,4%, Veneto +5%). Risultati trainati dal contributo di Elettrodomestici, Metallurgia, Navi e Imbarcazioni.

"Il successo delle imprese del Triveneto sui mercati internazionali" - spiega la nota ufficiale - "nasce da una competitività unica che affonda le proprie radici nella struttura reticolare delle filiere distrettuali: nel 2020 i distretti e i poli tecnologici del Triveneto monitorati da Intesa Sanpaolo hanno esportato 33 miliardi di euro (pari al 28% del dato nazionale), con un saldo commerciale di 19,6 miliardi di euro. Le esportazioni distrettuali rappresentano il 43% del totale in Veneto e il 52% in Trentino-Alto Adige".

Necessaria però un'accelerata sugli investimenti, specie sulle infrastrutture digitali: in Veneto solo il 57% delle famiglie ha accesso alla banda larga fissa veloce (contro il 66% nazionale) e il 24% a quella ultra veloce (vs 35% nazionale), mentre in Trentino Alto Adige solo il 20% dei comuni è raggiunto da banda larga veloce e ultraveloce (contro il 46% nazionale).

Fondamentale aumentare il livello del "capitale umano", avvicinando scuola al mondo di lavoro con gli ITS che rappresentano un modello formativo professionalizzante di eccellenza: "In Veneto e in Friuli-Venezia Giulia" - si legge - "in 10 anni di vita si sono iscritti circa 7.300 giovani (pari al 17,7% del totale nazionale), che in quasi nove casi su dieci hanno trovato occupazione a un anno dal diploma".

Il vice presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha commentato: "L’Accordo con Intesa Sanpaolo e il plafond di 150 miliardi messo a disposizione delle imprese consentirà di attivare investimenti privati, generando un effetto moltiplicatore delle risorse del PNRR, e creando nuove prospettive di crescita sostenibile per il sistema produttivo italiano e per l’intero Paese. Dobbiamo accompagnare il Paese verso l’uscita dalla crisi pandemica e accelerare la ripresa, tanto più in territori industrialmente dinamici come il triveneto, agendo sui driver di crescita. Serve sostenere imprese e filiere alle prese con la doppia sfida della transizione sostenibile e digitale anche favorendo gli investimenti in ricerca e innovazione. In questa cornice, la precondizione essenziale è il riequilibrio della struttura finanziaria delle imprese, appesantita dall’emergenza. È necessario allungare i finanziamenti garantiti e favorire la patrimonializzazione delle imprese".

Stefano Barrese
, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo (nella foto), ha aggiunto: "Per i piani di crescita delle imprese trivenete mettiamo in campo almeno 30 miliardi di euro, nell’ambito del plafond nazionale di 150 miliardi di euro, rinnovando l’azione congiunta con Confindustria. Dobbiamo consolidare la ripresa e fare in modo che sia diffusa nel tessuto produttivo, dando vita ad una economia strutturalmente più robusta, grazie al sostegno delle filiere che sono state un elemento di resilienza durante la crisi e oggi possono essere un propulsore per la ripartenza, agli investimenti nella transizione digitale e green e alla valorizzazione del capitale umano. Gli elementi alla base di questo accordo rientrano nell’ambito del nostro impegno complessivo ad attivare, nell’arco del PNRR, erogazioni a medio lungo termine per oltre 410 miliardi da qui al 2026".

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