Confcommercio: "I viaggi in Italia sono soprattutto di piacere"

- di: Barbara Bizzarri
 
Secondo i dati di una ricerca realizzata da Confcommercio e Istituto Piepoli in cinque Paesi, Stati Uniti, Brasile, Germania, Francia e Gran Bretagna, e presentata al TTG di Rimini nell’ambito del convegno “L’impatto della situazione internazionale sulle abitudini di viaggio dei cittadini europei ed extra europei”, l’84% di chi sceglie l’Italia come destinazione per un viaggio internazionale lo fa per una vacanza di piacere, con le grandi città d’arte, Roma soprattutto, in cima alle mete preferite. Tanto per chi sceglie il nostro Paese come meta quanto per chi non l’ha ancora fatto, si viene o si vorrebbe venire da noi soprattutto perché l’Italia è prima di tutto un Paese affascinante e accogliente, ricco di storia e cultura, in cui apprezzare l’arte di vivere. Più in dettaglio, lo studio rivela che per quasi sei turisti su dieci l’Italia sarà l’unica meta del viaggio, mentre il 40% di chi ancora non ci sceglie come meta del suo viaggio internazionale lo fa perché progetta una vacanza in futuro o perché ritiene troppo costosi il viaggio e il soggiorno nel nostro Paese.

Confcommercio: "I viaggi in Italia sono soprattutto di piacere"

Le motivazioni principali che spingono i turisti internazionali a compiere un viaggio all’estero sono il rapporto qualità-prezzo e l’interesse per la cultura. Seguono il comfort e la facilità di raggiungere la meta del viaggio, mentre è interessante notare che per francesi e tedeschi gioca un ruolo rilevante anche l’interesse per il paesaggio. Mediamente, il viaggio viene organizzato più di tre mesi prima: i più previdenti sono brasiliani e britannici che organizzano il viaggio con un anticipo di quasi 120 giorni. Il canale più utilizzato è rappresentato da siti web specializzati, ma una quota significativa continua a preferire il contatto diretto con la struttura ricettiva.

Tuttavia il futuro preoccupa non poco: “Il buon andamento dell’estate non è stato sufficiente a far tornare in pareggio il bilancio del sistema turistico italiano. Guardiamo con grande preoccupazione ai prossimi mesi e al rischio che tutti i mercati, non solo quello turistico, vengano funestati da una combinazione esplosiva di aumento dei costi e riduzione della domanda”, ha dichiarato Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi nel commentare il preconsuntivo dei primi nove mesi dell’anno presentato al Consiglio direttivo della Federazione, riunito a Rimini in concomitanza con l’apertura di TTG Travel Experience, SIA Hospitality Design e SUN Expo, il più importante marketplace italiano dedicato al turismo. Secondo l’analisi del Centro Studi di Federalberghi, nonostante il trimestre estivo positivo, da gennaio a settembre c’è stato un calo complessivo del 6,9% delle presenze dei turisti nelle strutture ricettive rispetto al corrispondente periodo del 2019 (-3,6% per gli italiani e -10,1% per gli stranieri). In valore assoluto, significa che mancano all’appello circa 26 milioni di presenze.

“Nei mesi scorsi abbiamo sofferto duramente - ricorda Bocca - a causa dell’esplosione del prezzo del gas e dell’energia elettrica, ma l’andamento stagionale della domanda ci ha consentito di stringere i denti e di resistere. Con l’arrivo della stagione fredda e la diminuzione dei flussi turistici, la musica cambierà, molti alberghi stagionali hanno anticipato la data di chiusura e sono tanti gli alberghi annuali che stanno seriamente considerando la possibilità di sospendere l’attività in attesa di tempi migliori. Apprezziamo le misure che sono state sin qui adottate ma con franchezza dobbiamo dire che non sono sufficienti. C’è bisogno di ulteriori interventi, da adottare con urgenza, per difendere la sopravvivenza delle imprese e dei posti di lavoro”.

Da segnalare in positivo la crescita di camping e villaggi turistici: a fine 2022 gli arrivi saranno stati 10,5 milioni, in crescita dell’11% rispetto al 2021, per un totale di 73 milioni di presenze, con gli stranieri a quota 57%. Un risultato che si deve proprio al ritorno massiccio di tedeschi, austriaci e svizzeri che, insieme a danesi e olandesi, rappresentano più del 75% degli arrivi dall’estero. In leggero aumento anche il periodo di permanenza, passato dai 6,8 giorni del 2019 ai circa 7 attuali. Per il presidente Alberto Granzotto “la stagione 2022 si rivela la migliore di sempre per il nostro settore. Recuperiamo ampiamente le quote di mercato perdute nel 2020 e nel 2021 a causa della pandemia e rientriamo in un trend di crescita che ci aveva costantemente accompagnato fin dal 2013. Il buon andamento stagionale ci incoraggia ma non basta, rimangono importanti criticità, mentre i margini sono sensibilmente diminuiti a causa della generale impennata dei costi. Un fattore che condiziona pesantemente l’intero comparto turistico, in particolare le strutture montane, e che temiamo possa compromettere la stagione 2023”.

In questa edizione del TTG SIA-SUN, Faita-Federcamping affronta anche un altro tema-chiave per l’intero settore turistico: l’accessibilità delle strutture, al centro dell’attenzione e cura delle imprese sin dai primi anni Ottanta, con soluzioni inclusive che hanno consentito a un’importante fascia di utenza, 130 milioni di persone in Europa e 10 milioni di persone in Italia, di accedere a una vacanza in completa serenità. D’altro canto, le imprese del turismo all’aria aperta fanno dell’ambiente nel quale sono inserite una primaria dotazione aziendale: chiunque scelga il campeggio lo fa innanzitutto per il contatto con la natura che questa modalità garantisce. Si tratta dunque di ospiti con una spiccata sensibilità ambientale, che orientano le loro scelte verso soluzioni di ospitalità effettivamente sostenibili.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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