L’ Ufficio Studi Confcommercio indaga sui consumi delle famiglie negli ultimi 30 anni: nel 2024 spesa sopra i livelli pre-pandemia ma ancora lontana dal picco del 2007: “Nel 2024 i consumi legati al tempo libero e quelli nella filiera turistica daranno un forte contributo alla crescita. Ma la nostra economia è ancora in una fase di incertezza. Molto dipenderà dalla tenuta dell’occupazione, dalla riduzione dell’inflazione, dagli investimenti del Pnrr, dall’andamento della stagione turistica. E soprattutto dalla piena attuazione della riforma fiscale che può sostenere redditi e consumi delle famiglie”, commenta il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.
Confcommercio: come sono cambiati i consumi degli italiani in trent’anni, dal 1995 ad oggi
Dall’analisi dei consumi delle famiglie italiane negli ultimi trenta anni continua a spiccare il “boom” dei telefoni (+6.500% l’aumento della spesa pro capite in termini reali) e la crescita della spesa per Pc e prodotti audiovisivi e multimediali pari al 962%. Si nota anche, all’interno del comparto del tempo libero, l’aumento del 90% per servizi ricreativi e culturali.
A questi dati si contrappongono il calo di consumi di prodotti tradizionali come alimentari e bevande (-10,6%), abbigliamento (-3,9%), mobili ed elettrodomestici (-3,5%) e di elettricità e gas (-16,6%), anche per effetto della riduzione degli sprechi e alle politiche di risparmio energetico adottate negli ultimi anni. Si tratta di tendenze ormai consolidate e in crescita, come si può agevolmente verificare consultando la ricerca dello scorso anno. In termini assoluti la spesa per consumi è stata nel 2024 di 21.778 euro pro capite, ovvero nuovamente in aumento e sopra i livelli raggiunti prima dello scoppio della pandemia, anche se sotto i livelli di picco del 2007 (138 euro in meno).
Dal 1995 ad oggi, insomma, sono i consumi connessi al tempo libero che continuano ad aumentare a scapito di quelli di prodotti tradizionali. Con la parziale eccezione delle spese che vanno nella filiera turistica, come viaggi e vacanze e pasti e consumazioni fuori casa, in recupero negli ultimi anni con continui record di presenze, ma ancora leggermente inferiori ai livelli pre-pandemici.