Commissione europea: "La guerra in Ucraina peggiora le previsioni economiche"

- di: Daniele Minuti
 
La Commissione europea rivede le stime di crescita dell'eurozona e per forza di cose, la guerra sul suolo ucraino avrà un impatto sull'intero sistema economico dell'Unione, portandola verso un percorso di crescita più lento e un'inflazione più alta rispetto alle precedenti stime.

Previsioni economiche di estate 2022: la guerra della Russia peggiora le prospettive

Le previsione intermedie dell'estate vedono l'economia dell'UE in crescita del 2,7% nel 2022 e dell'1,5% nel 2023, mentre l'inflazione media annua è stimata ai massimi storici per quest'anno (7,6% nella zona euro, all'8,3% nell'UE) per poi scendere nel 2023 (4% e 4,6%)

I rischi previsti in primavera si sono tristamente concretizzati, dall'invasione russa in Ucraina al rialzo dei prezzi energetici e delle materie prime, cose che spingono al rialzo la pressione inflazionistica a livello mondiale. Il tutto viene sommato al rallentamento della crescita statunitense e all'impatto economico che la strategia "Zero Covid" sta avendo in Cina.

L'UE resta vulnerabile agli sviluppi dei mercati energetici per il rapporto di dipendenza con i combustibili fossili russi e i fattori precedentemente citati portano a una stima di crescita molto più lenta rispetto a quella esposta in primavera.  

L'inflazione continua a toccare livelli record e le previsioni sono molto in rialzo: si prevede però un rallentamento a partire dal prossimo anno, fino a scendere sotto il 3% nell'ultimo trimestre del 2023.
I rischi però perdurano e la causa principale è il conflitto ucraino, il cui perdurare potrebbe amplificare ancora la spinta inflazionistica e rendere ancora più dura la situazione finanziaria.

E l'Italia? Il nostro Paese lancia segnali incoraggianti alla Commissione UE, che vede il PIL del 2022 in salita al 2,9%, previsione più ottimista rispetto al 2,4% di maggio, mentre per il 2023 la crescita dovrebbe invece rallentare allo 0,9% dopo il +1,9% della primavera.

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un'economia al servizio delle persone, ha commentato: "La guerra della Russia contro l'Ucraina continua a gettare una lunga ombra sull'Europa e sulla nostra economia. Ci troviamo ad affrontare sfide su molteplici fronti, dall'aumento dei prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari alle prospettive globali estremamente incerte. Siamo fortunati a partire da una posizione di forza, avendo superato la crisi precedente con un solido ritorno alla crescita. La crescita economica subirà un forte rallentamento nella seconda parte di quest'anno, ma acquisirà maggiore forza nel 2023. In considerazione dell'elevata inflazione e dell'inasprimento delle condizioni di finanziamento, sarà importante trovare il giusto equilibrio tra il passaggio a un orientamento di bilancio più prudente e la protezione dei più vulnerabili. Dovremmo anche ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi".

Paolo Gentiloni, Commissario per l'Economia, ha aggiunto: "L'invasione non provocata dell'Ucraina da parte della Russia continua a provocare shock nell'economia mondiale. Le azioni di Mosca stanno perturbando l'approvvigionamento di energia e cereali, facendo salire i prezzi e indebolendo la fiducia. In Europa lo slancio della riapertura delle nostre economie è destinato a sostenere la crescita annua nel 2022, ma per il 2023 abbiamo rivisto notevolmente al ribasso le nostre previsioni. Si prevede che l'inflazione record raggiunga un picco nel corso di quest'anno e diminuisca gradualmente nel 2023. Poiché l'andamento della guerra e l'affidabilità delle forniture di gas non sono noti, questa previsione è soggetta a un'elevata incertezza e a rischi di revisione al ribasso. Per navigare in queste acque agitate, l'Europa deve dimostrare leadership: solidarietà, sostenibilità e sicurezza sono le tre parole che devono definire le nostre politiche".
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