Coldiretti: "Vivai in ginocchio per l'invasione russa in Ucraina"

- di: Daniele Minuti
 
Continua l'effetto tsunami causato dall'invasione russa in Ucraina, che va a inasprire la già drammatica situazione relativa al caro energia, portando i prezzi per gas e petrolio a livelli record. Coldiretti, a margine di un'indagine con Ixè, ha valutato quali settori subiranno maggiormente questo impatto, individuando la coltivazione del grano e quella di piante e fiori.

Coldiretti analizza le conseguenze dell'invasione russa in Ucraina su prezzi di grano e petrolio

Un'azienda florovivaistica su tre infatti sarà costretta a ridurre le produzioni per il caro energia (+50%), con i costi che superano di gran lunga quelli di vendita a causa dei lunghi tempi necessari per curare piante e fiori: "L’emergenza energetica" - spiega il report - "si riversa non solo sui costi di riscaldamento delle serre, ma anche su carburanti per la movimentazione dei macchinari, sui costi delle materie prime, fertilizzanti, vasi e cartoni. Il rincaro dell’energia non risparmia fattori fondamentali di produzione come i fertilizzanti con aumenti che vanno dall’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%) alle torbe con un +20% mentre per gli imballaggi gli incrementi colpiscono dalla plastica per i vasetti (+72%) dei fiori al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati".

Da non sottovalutare infine l'impatto sul trasporto dato che in Italia l'85% di merci viaggia su gomma, motivo per cui l'intera filiera è travolta dal caro benzina. Cosa fare per salvare il settore florovivaistico, che in Italia ha un valore di 2,57 miliardi di euro e coinvolge oltre 27.000 aziende? Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, risponde: "Occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori. L’importanza di preferire in un momento difficile per l’economia nazionale le produzioni Made in Italy scegliendo l’acquisto di fiori tricolori, direttamente dai produttori o da punti vendita che ne garantiscano l’origine, per sostenere le imprese, l’occupazione e il territorio".

A questo si aggiunge la conferma nel 2022 del Bonus Verde e la proposta di Coldiretti di sbloccare 1,2 miliardi di euro per i contratti di filiera già stanziati nel PNNR oltre a incentivare ristrutturazione e rinegoziazione del debito per le imprese del settore a 25 anni grazie la garanzia del 100% pubblica e gratuita di Ismea. 

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